Maxi esercitazione a Forte Corno
di Aldo Pasquazzo

Un centinaio di uomini fra Vigili del fuoco volontari, del Soccorso Alpino e della Croce Rossa hanno dato vita a un’esercitazione di soccorso per testare il grado di coordinamento


Domenica scorsa, a Forte Corno, si è svolta un’esercitazione di soccorso che ha coinvolto non solo i Vigili del fuoco volontari dell’intera busa, ma anche altre forze che si mobilitano in caso di emergenza.

Erano un centinaio e forse più gli uomini che per diverse ore hanno dato vita ad una esercitazione congiunta, nel corso della quale si è ancora una volta potuto constatare il grado di preparazione acquisito.

Un’emergenza vera gli stessi volontari riconducibili a Paolo Aricocchi già l’avevano espletata qualche settimana fa, quando erano intervenuti per domare un rogo di un edificio in quota andato a fuoco a seguito un fulmine provocato da temporale. Anche in quell’occasione c’era stata una mobilitazione di massa con l’aggiunta dei colleghi di Roncone e Condino.

Già alle 6 di domenica mattina, nella caserma dei pompieri di Praso, si riscontrava un certo trambusto dal fatto che da lì a poco l’andirivieni di uomini in divisa cresceva a vista d’occhio.

L’area prescelta , costruita tra il 1890 e 1892, è stata indicata dallo stesso comandante di Praso, Paolo Aricocchi, che invece di un incendio ha pensato di simulare un crollo: due delle finte vittime sono state posizionate lungo quella parte di fortezza non aperta al pubblico, come travolte da una frana di massi, detriti e travi, dalle quali l'intervento dei soccorritori doveva con sincronia e celerità intervenire ed estrarle.

Altre tre persone invece hanno simulato la parte dei dispersi. In quel caso l’intera zona è stata passata al settaccio, compreso dentro le gallerie della Prima Guerra Mondiale che sono considerate parte integrante del complesso.

Accanto ai Vigili del fuoco di Bersone, Daone, Praso, Pieve di Bono e Prezzo, anche i carabinieri della stazione di Pieve di Bono e i volontari della Cri della Valle del Chiese e del Soccorso Alpino di zona.

I primi a partire sono stati, per territorio di competenza, proprio i volontari di Praso, allertati qualche minuto prima delle 8, seguiti a ruota dagli altri corpi, che si sono divisi gli interventi e fornito supporto e assistenza.

Come in un caso reale, la coordinazione fra le diverse forze in campo è chiave nella risoluzione positiva di un intervento, così ogni anno i volontari si esercitano assieme per concludere, come è successo anche domenica, con una polenta di patate preparata dai polenter di Praso.

Nelle foto, di Juri Corradi, alcuni momenti dell'esercitazione
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