Campane rimesse a nuovo
di Marisa Viviani

Le aveva anche prima, ma il campanile della chiesa parrocchiale di Barghe avrà adesso le sue campane rimesse a nuovo e con tanto di corde per il suono manuale come un tempo


E chissà che non riabbia anche appassionati campanari
che le suonino a regola d'arte, come del resto avveniva in passato su ogni campanile dotato di un buon concerto campanario; d'ora in avanti sarà infatti possibile suonare le campane come una volta, vale a dire muovendole a mano manovrando le corde.

L'idea di ripristinare il suono manuale
è venuta in occasione della rimozione dal campanile dell'intero concerto campanario, bisognoso di urgenti interventi di restauro. Va dato atto quindi al parroco don Franco Bresciani di aver colto il valore storico dell'antica pratica dell'arte campanaria, favorendo il ripristino delle strutture che consentono il recupero di una tradizione che altrimenti si andrebbe disperdendo.

Così accanto al sistema elettrico,
che ovviamente è stato mantenuto, ritornano le corde per il suono manuale effettuato da veri campanari come era nel passato. Si amplia quindi la presenza in Vallesabbia di campane che si possono suonare a corda, seguendo una tendenza di attenzione e tutela dell'arte campanaria che si sta diffondendo anche in Italia.

E ne valeva la pena, perché il restauro del complesso campanario di Barghe riporterà all'antico splendore le sei campane ottocentesche che alloggiano sul campanile della sua chiesa parrocchiale. Si tratta di cinque campane della nota fonderia Innocenzo Maggi di Brescia, e di una campana di un altro celebre fonditore, Callisto Crespi di Crema (entrambi purtroppo non più esistenti).

Lo schema qui sotto riportato ne illustra le caratteristiche tecniche, evidenziando come la quinta campana sia stata inserita in un pregevole concerto campanario costituito da un unico fonditore, probabilmente a causa di una irreparabile rottura; la scelta di una diversa fonderia sarebbe da attribuirsi alla cessazione della attività del Maggi, ormai non più presente come fonditore già da alcuni decenni; un vero peccato che per poco il concerto campanario non sia quindi giunto fino ai nostri tempi nella sua integrità.

(Schema a cura di Luigi Festoni)

CAMPANA

Nota

Diametro (mm)

Peso (Kg-circa)

Fonderia

Anno

I

RE b

1343

1370

Innocenzo MAGGI (Brescia)

1852

II

MI b

1194

970

Innocenzo MAGGI (Brescia)

1852

III

FA

1055

680

Innocenzo MAGGI (Brescia)

1852

IV

SOL b

982

575

Innocenzo MAGGI (Brescia)

1852

V

LA b

875

410

Callisto CRESPI (Crema)

1899

VI

SI b

779

295

Innocenzo MAGGI (Brescia)

1852



Nella giornata del patrono di Barghe, San Giorgio, sabato 23 aprile le sei antiche campane restaurate saranno posizionate sul sagrato della chiesa parrocchiale per la cerimonia della benedizione; alle ore 17 una messa solenne verrà concecelebrata infatti dal parroco Franco Bresciani e da Mons. Federico Pellegrini, responsabile dell'Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi di Brescia.

Il programma della festa patronale prevederà anche un concerto di campane che si terrà sempre sul sagrato della Chiesa di San Giorgio verso le ore 16; gli esperti suonatori della Federazione Campanari Bergamaschi si esibiranno in un concerto utilizzando il castello mobile di campane Grassmayr del tecnico Luigi Festoni di Chiari; ugualmente i campanari della Federazione Bresciana Campanari, che suoneranno domenica mattina (24 aprile) iniziando verso le ore 9.

Da martedì 26 aprile le campane saranno riportate sul campanile per essere rimontate, operazione delicata e impegnativa, alla quale è anche molto interessante assistere, essendo uno spettacolo certamente raro e insolito; il concerto campanario potrebbe essere definitivamente sistemato nella sua sede entro il giorno 8 maggio, e forse anche inaugurato con un bel concerto di campane suonate a corda.

Complimenti quindi per l'iniziativa e auguri per il ritorno dei campanari. L'aspettativa di chi è interessato all'arte campanaria è che in Valle Sabbia si formi un gruppo di veri appassionati, che suonino insieme non solo sul campanile del proprio paese, ma anche su altri campanili. E' il solo modo oggi per riappropriarsi della manualità e dei saperi legati alla campaneria. Lo scambio di esperienze e di conoscenze consente la crescita tecnica, culturale e umana in ogni settore, arte campanaria compresa; il campanilismo di antica (e odierna) memoria, in questo campo renderebbe vani oggi l'impegno, lo sforzo, i costi per il ritorno della campaneria, in Valle Sabbia e nel resto del Paese.

Nelle foto di Luigi Festoni: Il campanile della Chiesa di San Giorgio a Barghe e le fasi di rimozione delle campane
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