Tentata rapina
di Aldo Pasquazzo
Giovane studente armato di coltello cerca di rapinare la filiale della Rurale Adamello Brenta di Castel Condino
Qualcuno l’aveva preso come uno scherzo dovuto al primo giorno d’aprile. Ma poi effettivamente non era poi così. L’individuo
incappucciato e armato di coltello era ben altra cosa.
Erano le 10 e 10 di ieri mattina quando avviene la sequenza, peraltro ripresa anche dalle telecamere di sorveglianza.
La rapina gli va in fumo solo perché la dipendente Marta Faccini di Condino si era resa conto di quanto stava succedendo e quindi non gli ha aperto la porta vetrata che sta al piano terra dell’edificio che ospita pure il comune.
A quel punto il rapinatore cerca una via di fuga ma sull’ingresso incontra un professionista di Cimego che stava uscendo dal vicino ambulatorio medico e la sagrestana Armida Bagozzi, di 80 anni, che si recava alla Rurale per depositare le elemosine.
Il giovane ancora incappucciato dribbla i due e scappa via lungo la rampa che va verso la chiesa ma qualcuno lo nota. Nel frattempo scatta l’allarme e nel volgere di pochi minuti sono sul posto i carabinieri di Storo, Condino e Pieve di Bono.
Un’ora dopo il ragazzo, sedici anni e studente della zona, viene fermato poco lontano e portato in caserma. La confessione è pressoché immediata.
Scattano le perquisizioni e dentro la sua casa i militari trovano gli indumenti che indossava al momento della tentata rapina.
Più tardi il magistrato ha disposto il suo trasferimento al carcere di Treviso. E’ la prima volta che la filiale della Cassa Rurale Adamello Brenta di Castel Condino viene presa di mira.
Le indagini dei carabinieri sono state fulminee. I marescialli Giovanni Granieri e Marco Chirassi, affiancati dal capitano della Compagnia di Riva del Garda Capodiferro non hanno né tregua né dubbi. Il rapinatore è di età giovane, conosce la zona e tanto più sa che il solo giorno della settimana che la Rurale a Castello è aperta è il venerdì. Elementi che i militari non trascurano affatto.
Le immagini vengono analizzate immediatamente, tant’è che la sagoma del ragazzo si fa sempre più chiara. Ed è allora che la benemerita arma procede in maniera spedita andando prima ad identificare il ragazzo e poi trasferirlo in caserma per i necessari accertamenti.
Non servirà trattenerlo a lungo dal fatto che le ammissioni sono quasi di rito. Dentro la stessa caserma arriverà poco dopo la dipendente con il direttore Marco Mariotti.