Castagni, funziona la lotta al cinipide
di Aldo Pasquazzo

A Storo l’assemblea dei castanicoltori della Valle del Chiese che ha fatto il punto sulla salute dei boschi di castagno e presentato le iniziative portate avanti dal sodalizio


L’azione di bonifica portata avanti dall’associazione per la salvaguardia e il recupero dei castagni sta riscontrando, in questi ultimi quattro anni (a tanto conta il sodalizio), dei buoni risultati. Sulla lotta intrapresa nei confronti del male che affligge gli alberi lo stesso presidente Massimiliano Luzzani ha detto: “Il 2015 sembra che sia stato l'anno della svolta nei confronti della lotta al cinipide, con piante più sane e inizio di produzione. Ora si attende una conferma sempre che le condizioni meteo siano favorevoli”.

Tra qualche giorno comunque per i soci sarà disponibile il concime biologico a base organica. Nel contempo già si parla di una giornata mirata al fine di approfondire e confrontarsi sul da farsi. Una rimpatriata che potrebbe tenersi già tra qualche mese proprio in quell’area di verde compresa tra la sede di Agri 90 e il vivaio.

All’assemblea generale di questi giorni non solo rendiconti economici, ma anche qualche riferimento circa lo stato di avanzamento delle potature. La zona interessata riguarda principalmente quella fascia di paesi compresi tra Valdaone e Lodrone.

Degli oltre 100 soci iscritti al palazzo di vetro di Agri 90, i presenti erano una sessantina. La base societaria è rappresentata non da soli uomini, ma anche da parecchie quote rosa. Si tratta di signore anch’esse proprietarie di alberi i cui castagni sono stati sottoposti a terapia di risanamento praticate da personale specializzato appartenente alla società cooperativa Dinamicoop, con sede a Cimego. A relazionare su quanto fatto e quanto si andrà a fare è stato, come già anticipato, il presidente Massimiliano Luzzani.

Luzzani, lodronese doc e funzionario forestale, si è poi soffermato sul vivaio dislocato lungo l’area adiacente il torrente Sorino: una struttura campione considerata il fiore all’occhiello della fondazione.

“Ora tra le priorità c’è un suo rifacimento per renderlo davvero funzionale. Nel 2015 è stata ultimata anche la seconda serra e pochi giorni fa sono stati seminati ben 600 vasi per questa stagione protetti da reti utili ad evitare danni da cornacchie (le piantine saranno pronte nell’autunno 2017).

I lavori di potatura sono da considerarsi quasi completati e ora si stanno finendo gli ultimi ritocchi, grazie al sostentamento varato dall’ente del BIM del Chiese, sia quando c’era la gestione Giorgio Butterini e poi Luca Mezzi e l’attuale con Franco Bazzoli, che colgo l’occasione di ringraziare come anche Agri 90, la Provincia e la fondazione Mach che ci sta dando una consulenza tecnica notevole”.

A fine assemblea è stata regalata una piantina (la prima produzione seminata nella primavera 2014) per ogni socio in regola con l'iscrizione, come promesso e deciso dal direttivo allo scopo di dare un messaggio concreto a favore della castanicoltura della Valle del Chiese.
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