La lingua parlata in famiglia
di Tatiana Mora

La lingua che si imparava in famiglia dai propri genitori e nonni, qui come in molte altre piccole realtà italiane, era il dialetto


Solo nel momento in cui il bambino iniziava a frequentare la scuola, apprendeva la lingua italiana con tutte le sue regole di morfologia e sintassi.
Se ci mettiamo nei panni di un bimbo di sei anni che ha sempre vissuto in un piccolo paese dove la maggior parte degli abitanti conversava in dialetto, in una casa in cui il dialetto era l'unica lingua conosciuta e che, tutto di un tratto, si trova catapultato in una realtà scolastica dove si parla una lingua sconosciuta, possiamo capire la sua iniziale difficoltà di apprendimento.

Proprio per questo motivo, ancora oggi
, quando ci troviamo a parlare con i nostri nonni, non è raro sentirli o parlare completamente in dialetto (la loro lingua madre) o alternare espressioni in italiano a espressioni (più idiomatiche) in dialetto.
Il dialetto era ed è, per gli anziani, in Valsabbia come altrove, il mezzo espressivo più immediato e autentico; è la lingua del cuore, quella attraverso la quale esprimere i propri ricordi, far sentire l'odore delle stalle e della vita di un tempo.

Solo con l'inizio degli anni '60/'70, nelle case si iniziava a parlare italiano anche grazie alla spinta data dall'arrivo della televisione.
Si trattava, per certi versi, di una nuova “questione della lingua”.

B. M. racconta: «In casa parlavamo dialetto. Di fuori, certe persone, quando erano sposate e venivano da altre parti, parlavano con un accento diverso; però io ai miei bambini cercavo di parlare italiano, per loro. Però io parlavo dialetto con i miei genitori».

P. G. , a sua volta, dice: «L'italiano saranno state solo le maestre a parlarlo; anche loro fuori comunque avranno parlato in dialetto. Pian piano, forse negli anni '50, dopo la guerra, hanno cominciato a cambiare; c'era quella persona che voleva parlare italiano però figurati che italiano che avrà saputo! Facevano se mai la terza elementare, la quinta non c'era».

D.R. continua: «Quando ci si trovava a parlare italiano era solo scuola ma se no in dialetto, anche quando si giocava tra ragazzi. Era la nostra lingua il dialetto».

D. D. conclude: «Ai me tempi apena dialet. Poi si andava a scuola e dicevano di cominciare a parlare l'italiano...a scuola parlavamo in italiano, come sirem bù, som bù gnac ades! Poi certo i figli hanno iniziato a imparare italiano bene e così ci siamo un po' abituati».


ZComeSeDisCopertina.jpg