World Water Day
di Mariano Mazzacani

Si celebra oggi, 22 marzo, la Giornata mondiale dell'Acqua, che quest'anno è dedicata agli eroi dell’acqua, ovvero quei lavoratori che lavorano con l’acqua e che amano l’acqua. L'acqua è anche l'argomento del giorno nella nostra Casetta di Laura



Il Water Development Report (WWDR 2016), il Rapporto delle Nazioni Unite sullo Sviluppo delle Risorse Idriche Mondiali, dedicato al tema “Acqua e Lavoro”, rileva come la metà dei lavoratori di tutto il mondo – circa 1,5 miliardi di persone – risulti occupata in otto settori che dipendono dall’acqua e dalle risorse naturali.

Dalla sua estrazione fino al momento della sua reimmissione nell’ambiente, l’acqua costituisce un elemento chiave per la creazione di posti di lavoro. Secondo il Rapporto, “valutare la relazione tra acqua, crescita economica e posti di lavoro è particolarmente difficile” e a questo proposito si cita la carenza di dati, in particolare quando si tratta di stabilire in che misura determinate occupazioni dipendano dall’acqua. Il Rapporto rileva però come diversi studi abbiano identificato correlazioni tra investimenti nel settore idrico e crescita economica.

In Africa investimenti in progetti su piccola scala che garantiscono l’accesso ai servizi igienico-sanitari di base e acqua sicura potrebbero fruttare all’incirca 28,4 miliardi di dollari americani all’anno, pari a quasi il 5% del prodotto interno lordo (PIL) del continente.

Questi investimenti producono effetti positivi anche sull’occupazione.
Negli Stati Uniti un investimento pari a 1 milione di dollari in infrastrutture tradizionali per la fornitura e il trattamento dell’acqua genera tra i 10 e 20 nuovi posti di lavoro.
Inoltre, secondo l’Ufficio per le Analisi Economiche del Ministero del Commercio americano, ciascun posto di lavoro creato a livello locale nel settore idrico e del trattamento delle acque reflue, comporta la creazione di 3,68 posti di lavoro indiretti nell’economia nazionale.

Le risorse disponibili di acqua dolce sono sottoposte a una pressione crescente, ulteriormente aggravata dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Dagli anni ’80 il tasso dei prelievi di acqua dolce è cresciuto ogni anno dell’1%. Tra il 2011 e il 2050 si prevede che la popolazione mondiale crescerà del 33%, passando da 7 a 9 miliardi di persone, mentre la domanda di beni alimentari crescerà nello stesso periodo del 70%.

Inoltre, secondo il quinto rapporto di valutazione dell’IPCC
, il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, circa il 7% della popolazione mondiale dovrà far fronte a una riduzione di quasi il 20% della disponibilità di risorse idriche rinnovabili per ciascun grado di riscaldamento globale.

In futuro, la possibile carenza d’acqua richiederà l’impiego di risorse idriche non convenzionali, come ad esempio la raccolta di acqua piovana e il riciclaggio di acque reflue e di deflusso urbano.
L’impiego di queste fonti idriche alternative genererà nuovi posti di lavoro nell’ambito della ricerca e dello sviluppo tecnologico.

I successi conseguiti nelle tecniche di previsione, nella valutazione del rischio e nel ricorso alle immagini satellitari, evidenziano solamente alcuni degli ambiti potenziali in cui potrebbero svilupparsi migliori opportunità occupazionali.
Gestire le risorse idriche è quindi essenziale per la costruzione di una resilienza sociale. E adottare il risparmio idrico nei gesti quotidiani significa contribuire a prevenire il riscaldamento della Terra.

Per questo chiediamo  a tutti i cittadini di ridurre il consumo di acqua e denunciarne gli sprechi.
Come? A tavola basta scegliere cibi a ridotta impronta idrica, verdura, frutta e legumi, di filiera corta preferibilmente di prodizione bio.
Questo è il modo migliore per salvaguardare le risorse idriche che oltee ad essere una risorsa dal 2010 sono state dichiarate Diritto Umano fondamentale.

La sua applicazione progressiva implica il principio di non-regressione è perciò necessario battersi affinche l'acqua si trasformi realmente in un diritto garantito a tutti e venga preservato quale bene comune dell'umanità . 

Mariano Mazzacani di Aqua Alma Onlus

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