I barbecue del Baga
di Ubaldo Vallini

Fare un barbecue di legno? L’idea, solo apparentemente balzana, non poteva venire che ad un artista


Si tratta di Paolo Baga che, dopo averne realizzati una ventina in un solo anno quasi quarant’anni fa - tutti ancora funzionanti - a dispetto degli ottanta in arrivo e si insistenza di un manipolo di committenti, ha deciso di ricominciare.
Presa la motosega prima, poi martello e scalpello con piglio d’esperto, eccome sgrossati alcuni, pronti da rifinire.

«Possedevo una casetta in Baremone quando l’amico cavalier Bruno Alberti mi venne a trovare – ricorda Paolo, che è originario di Anfo -. Mi disse che l’unica cosa che stonava, nella mia dimora, era l’angolo dove cuocevo alla griglia.
L’idea mi venne a Bagolino qualche giorno dopo, osservando una catasta di tronchi di castagno.
Furono in molti a pensare ad uno scherzo quando mi misi all’opera».

E invece uno dei suoi barbecue finì persino negli Stati Uniti, a Boston, e avrebbe potuto nascere un florido commercio se non fosse stato per i problemi allora ritenuti insormontabili di trasporto, dogana e fatturazione.

Era piaciuta molto, insomma, l’esclusività del supporto massiccio e ligneo del barbecue che, a garanzia di longevità e per tener lontani i vigili del fuoco, era ovviamente accessoriato con del materiale refrattario.
Ma l’artista si sa, è volubile per natura. Così, dopo averne costruiti 18 in un solo anno, Paolo Baga tornò a dedicarsi, per altro con discreta fortuna, ad altre sculture lignee.

Fedele alla vena artistica che decide per lui, ecco che ora il desiderio di costruire altri barbecue è arrivato.
Di castagno, robinia, oppure di prezioso olivo, i prossimi finiranno nei giardini di alcune ville di Brescia e della Bergamasca.
Uno anche ad Agnosine, dove Paolo Baga che ora abita a San Polo ha vissuto a lungo, dagli amici Lucia e Luigi.

.in foto: uno dei barbecue già realizzati; quello sgrossato e pronto da rifinire di Lucia e Luigi ad Agnosine.

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