Vendola e il paradiso della tecnica
di Leretico

Chi avrebbe mai immaginato che Nichi Vendola sarebbe diventato padre? Eppure il suo desiderio era già da tempo dichiarato. Lui ne aveva già parlato, sommessamente, ma nessuno veramente credeva alla sua realizzazione...


Invece è nato Antonio Tobia, da madre surrogata, con il seme di Ed Testa, fidanzato di Vendola.
Finché ci si ferma al pensiero di una nuova vita che viene al mondo, tutto ci sembra positivo, ma non appena pensiamo alla madre surrogata qualche brivido ci corre lungo la schiena.
Che ne è del rapporto madre fisica-bambino? Tutta quella naturale propensione all'amore tra donna e pargolo dove la mettiamo, la dimentichiamo?

Gli americani, gli stessi che hanno permesso a Vendola di sperimentare la paternità, ci hanno abituati alla libertà della tecnica, agli estremi del ciò che è possibile e quindi, prima o poi, lecito.
Ma come riuscire a comporre la contraddizione che proprio in uno come Vendola compare, micidiale, all'alba del giorno più felice della sua vita?

Molte dunque le domande, qualche risposta la vorremmo dare noi.
Esiste ormai in tutto il mondo un movimento per i diritti civili che tende a fare giustizia rispetto alle discriminazioni subite nei secoli dai gay. Nulla da eccepire sulla battaglia e sul diritto dei gay ad amare chi vogliono.

Se la Costituzione ha un senso, allora la discriminazione deve essere tolta come contraddizione.
L'articolo 3 così recita solennemente: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".

Quello che tuttavia la Costituzione non ha previsto è riuscire a far nascere un bimbo da due persone dello stesso sesso, almeno per ora.
Certo la tecnica arriverà un giorno anche a questo, ma per ora occorre, insieme al seme maschile, anche il buon vecchio utero, invenzione eccelsa di qualche milione di anni fa e che funziona alla grande, se lo si sa usare bene ovviamente.

E lo sanno usare molto bene quelle signore che in California decidono, per qualche decina di migliaia di dollari, di affittarlo a chiunque voglia diventare padre ma non trova tale organo miracoloso a disposizione presso il supermercato di quartiere, né sulle bancarelle sotto i portici della propria città.

È giusto mercificare una parte del corpo umano?
A sentire Vendola e la sua ira funesta abbattutasi più volte nel tempo politico della sua carriera sui destrorsi privi di umana pietà, ciò non avrebbe mai dovuto accadere.
Immigrati e ambiente non dovevano subire l'onta di essere mercificati e quindi privati della dignità. Figuriamoci se per lui potesse mai essere accettabile che donne bisognose di denaro per sopravvivere dovessero essere costrette ad adattarsi alla prostituzione o all'affitto dell'utero. Impossibile. In ogni caso: guai a confondere le due attività, la seconda è per procreare quindi ammissibile, la prima è di tipo ludico quindi non ammissibile.

Di fronte al sogno della paternità il Vendola ha fatto radicalmente marcia indietro su tutti i principi. 
Anni di militanza in nome dei diritti, della difesa dei deboli, della lotta contro le destre inumane, contro lo sfruttamento dell'ambiente da parte del capitale anch'esso inumano, tutto bruciato in un attimo: cosa volete che sia mai un utero in affitto? Se possiamo, perché non raggiungere la felicità?

È strano come gli eroi dei deboli tendano sempre a far la fine di Masaniello.
Ma il Nichi nazionale è riuscito in un colpo solo a cadere due volte in contraddizione: la prima perché ha accettato di usare disumanamente il mercato, lo stesso da lui sempre condannato come disumano; la seconda dichiarando di averlo fatto per amore, ossia utilizzando un argomento irrazionale come l'amore a fondamento di una risposta che voleva e doveva essere razionale.

Nonostante tutto il tema di fondo rimane sempre lo stesso, con o senza Nichi Vendola: si possono superare con la tecnica i limiti naturali della procreazione, è giusto superarli?
In nome della vita si sarebbe tentati di rispondere affermativamente, ma per essere certi bisognerebbe allargare il discorso ad altri casi, ad altre situazioni. Bisognerebbe risalire dal particolare al generale e verificare se una tale impostazione possa ancora reggere, riesca ancora a stare in piedi.

Lungo questo percorso potremmo ricordare la Germania del periodo pre-bellico.
Quello che va dal 1933 al 1945, in cui dominava il partito nazista. Quella Germania era uno Stato di diritto, riconosciuto dalle altre nazioni, con leggi da osservare e uno Stato che se ne faceva garante.
Tra quelle leggi alcune permettevano indirettamente l'annientamento degli ebrei, che infatti morirono a milioni. Quelle leggi erano espressione della potenza della tecnica, del dominio della forza rappresentata dalla razza considerata tragicamente migliore.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, molti si chiesero cosa fosse venuto meno in una nazione come la Germania, patria della filosofia, erede della grecità e dell'occidentalità, tanto da permettere il male assoluto dello sterminio di milioni di persone, avvenuto sotto l'ombrello del diritto.
Ebbene ciò che mancò fu il valore metafisico dell'uomo, quel valore che epistemicamente si pone al di sopra delle singole volontà che vogliono dominare il mondo.
Nel momento in cui il limite della sacralità della vita, nelle sue diverse accezioni di dignità morale e fisica, viene superato in nome di una presunta superiorità tecnica, alla quale alla fine si abdica, in quel momento tutto diventa possibile anche un nuovo sterminio di innocenti. È forse già avviene, ancora avviene.

Il dramma del mortale è tutto qui e non è poco.

Vendola non è l'unico e non sarà l'ultimo che predica bene e razzola male, ma in fondo anche lui ha seguito la corrente: ha fortificato la tecnica che gli ha concesso la felicità di essere padre, mentre si è dimenticato della disumanità che ha colpito quella madre, costretta o convinta, non fa differenza, dalla nuova morale che vendere un figlio sia giusto.

Si potrebbe insinuare che dai ricchi comunisti ci si può attendere questo ed altro, ci limitiamo invece a considerare infelicemente quanto sia lontano l'uomo da tutto questo è quanto, d'altro canto, sia imminente l'avvento del paradiso della tecnica, se anche i comunisti più radicali vi si sono ormai definitivamente votati.

Leretico
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