Avanti tutta con il barolo
di Ubaldo Vallini

L’hanno chiamata “teoria della macchia di barolo” e la conseguenze più evidente è che i Comuni che aderiranno ad AssComiConf presieduta da Marco Scalvini, che è primo cittadino a Bagolino, presto saranno quattrocentoquarantasei.

L’hanno chiamata “teoria della macchia di barolo” e la stanno mettendo in pratica. La più evidente delle conseguenze è che i Comuni che aderiranno ad AssComiConf, l’associazione dei Comuni di confine presieduta da Marco Scalvini che è primo cittadino a Bagolino, presto saranno quattrocentoquarantasei.
Fanno un milione e 400mila abitanti dal Piemonte al Friuli, 700 chilometri di montagne e di colline.
La data fatidica sarà quella del 26 gennaio, quando tutti quanti si ritroveranno a Bosco Chiesanuova, in provincia di Verona, per l’assemblea generale e soprattutto per la ratifica delle adesioni.

Fanno parte della partita anche il 20% dei Comuni bresciani, 39 per la precisione, che si riuniranno questo pomeriggio nella sala consiliare di Idro, i sindaci o i loro delegati. Una riunione preparatoria dell’assemblea: c’è da nominare un delegato, proporre argomenti, organizzare...
Ma cos’è questa storia del barolo? L’aveva esposta il sindaco Scalvini nell’Assemblea che ha avuto luogo a Bagolino lo scorso settembre ed è tutto sommato semplice: tutti hanno presente cosa succede quando si rovescia un bicchiere di vino rosso su una tovaglia bianca: la macchia si allarga in cerchi concentrici il cui colore va degradandosi, dal rosso acceso a quello più sbiadito.

“Ecco, allo stesso modo si dovrà fare con le risorse che AssComiConf riuscirà ad ottenere dallo Stato per i nostri Comuni - aveva detto il sindaco bagosso -. Risorse che ci permetteranno di subire meno la difficoltà imposta dalla vicinanza con le ricchezze delle Province Autonome e con gli Stati ricchi che confinano con le regioni del nord”.
Un sostegno “progressivo” insomma, sulla falsariga di quanto accade per i comaschi con l’acquisto della benzina che altrimenti sarebbe assai più conveniente fare in Svizzera”.

Ai 170 Comuni della “macchia rossa” si sono così aggiunti gli altri di quella “rosa” fino ad arrivare al numero di 446. “Saremo così abbastanza forti per poter chiedere più di quanto abbiamo ottenuto finora” dice Scalvini. Che non perde occasione per mostrare il carattere “bipartisan” dell’intera iniziativa: “L’assemblea di Bosco Chiesanuova esprimerà tutta la sua riconoscenza all’impegno profuso dalla ministra Linda Lanzillotta, che riceverà una calorosa accoglienza così come la riceveranno Sergio Divina della Lega Nord, Mauro Fabbris dell’Udeur, Mariastella Gelmini di Forza Italia e Camillo Piazza dei Verdi che ci hanno sostenuto con la dovuta determinazione”.

Poi? “Non si può pensare che un Fondo previsto per soli quattro anni possa rimediare a decenni di disagi e garantire il futuro ai nostri Comuni – aggiunge il sindaco bagosso -. Fino a quando tutte le Regioni non avranno un sistema simile a quello autonomo, noi continueremo a subire e l’AssComiConf a lavorare per porvi rimedio”.
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