L'appello del parroco di Vobarno
Anche dalle pagine di Bresciaoggi l'appello di don Giuseppe Savio che, dalle pagine del giornalino locale, si rivolge alla generosità dei fedeli: «Siete voi la speranza di vita per le chiese di Vobarno».
Dalle pagine di «Camminiamo la speranza», periodico delle parrocchie di Teglie, Pompegnino e Vobarno, don Giuseppe Savio lancia l’appello ai parrocchiani: «Siete voi la speranza di vita per le chiese di Vobarno».
Servono 4 milioni di euro per «aggiustare» le chiese di Teglie (Ss. Cornelio e Cipriano), Pompegnino (S. Benedetto da Norcia) e Vobarno (oltre alla parrocchiale di S. Maria Assunta, anche la chiesa di S. Rocco, quella dell’Immacolata, la canonica, il Santuario della Rocca e il Centro Caritas).
«Dalla Regione il contributo pro-terremoto sarà al massimo di un milione e 400.000 euro - scrive don Savio -. Ci si augura di ricevere un discreto risarcimento dall’assicurazione (la parrocchiale era assicurata anche contro i terremoti), ma all’appello mancheranno comunque circa 2 milioni di euro».
Come dire che, se i fedeli vobarnesi sono 5.000 (gli abitanti del Comune sono oltre 7.500, ma da questi bisogna togliere sia chi abita nelle frazioni di Collio, Eno, Degagna e Carvanno, che fanno capo ad un’altra parrocchia, sia gli oltre mille stranieri, in gran parte non cattolici), per raccogliere i 2 milioni di euro necessari ogni parrocchiano dovrebbe tassarsi di 400 euro.
«A Vobarno - spiega don Giuseppe - inizieremo con l’aggiustare le 2 chiesette di S. Rocco e dell’Immacolata. Sia perché sono finanziariamente meno impegnative di S. Maria Assunta (255.000 euro, di cui 130.000 arrivano dalla Regione, contro i quasi 2 milioni di euro del progetto della parrocchiale, e questo ci permetterà di capire quale misura di generosità sappiamo esprimere), sia perché, quando inizieranno i lavori della parrocchiale, che andrà chiusa, ci servirà avere queste chiese già sistemate e quindi disponibili per le funzioni religiose».
Ed ecco l’appello: «E’ importante ribadire ancora che questo sarà un primo banco di prova per misurare come sappiamo vivere il Vangelo della generosità , in quanto la parrocchia non possiede nessun risparmio. Senza il coinvolgimento di tutti non potrà certo pensare di far fronte a quanto le serve. Invito dunque tutti, poveri e ricchi, giovani e anziani, uomini e donne, a fare la propria parte con generosità , secondo le proprie possibilità . Non pensiamo che tocchi ad altri. Cerchiamo chi ci aiuti, ma soprattutto mobilitiamoci».
Per Pompegnino già è stato compiuto il «miracolo» del Centro parrocchiale: «Ma ora servono almeno 150.000 euro (sui 485.000 complessivi) per la chiesa parrocchiale. Sono certo che mi strabilierete- dice don Savio, rivolto ai 400 fedeli di Pompegnino - per la vostra capacità di bruciare ogni ostacolo, come già avete saputo fare».
Infine Teglie: «Anche qui, con lavori già iniziati, dei 460.000 euro necessari almeno 150.000 dovranno uscire dalle tasche, vuote, della piccola parrocchia. Inutile dire che, per una piccola comunità come Teglie e Moglia, una cifra simile è impossibile da raccogliere. Confido tuttavia nella generosità di tutti i miei parrocchiani, anche di chi non abita nè a Teglie nè a Moglia».
di Massimo Pasinetti