Vallio sulle tracce della sua storia
di Cesare Fumana

Un interessante progetto di ricerca storica vedrà coinvolti nei prossimi mesi a Vallio Terme il prof. Gian Pietro Brogiolo e i suoi studenti di Archeologia medievale, Marco Baioni del Museo Archeologico di Gavardo e lo storico Marcello Zane, supportati nel loro lavoro da un gruppo di volontari del posto


Sulla falsariga di un analogo progetto portato avanti l’anno scorso a Vobarno dal prof. Gian Pietro Brogiolo, ordinario di Archeologia medievale all’Università di Padova, un team di studenti universitari della città patavina sarà impegnatò in ricerche sul campo a Vallio Terme, alla fine della prossima estate.

Prendendo spunto da quanto realizzato a Vobarno, il sindaco di Vallio Terme, Floriano Massardi, si è messo in contatto con il prof. Brogiolo, che ha colto molto volentieri l’invito ad indagare la storia del paese valsabbino.
Nel progetto sono stati coinvolti anche altri esperti: il dott. Marco Baioni, direttore del Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo, e Marcello Zane, storico locale, che ha già realizzato diverse pubblicazioni sulle vicende storiche di Vallio.

Il progetto è stato presentato nella serata di martedì scorso, 2 febbraio, in municipio, dove per l’occasione sono stati invitati i rappresentanti delle associazioni e altre persone interessante a livello culturale sia del paese sia da fuori, che daranno una mano sia agli studiosi sia agli studenti impegnati nelle ricerche.

«Vallio è un paese molto interessante da studiare per uno studioso del Medioevo – ha esordito il prof. Brogiolo – perché presenta una conformazione pressoché intatta dei nuclei storici delle contrade. Inoltre dispone di importanti fonti documentali relative alla sua storia, rintracciabili nei documenti del Monastero di Serle».

Il prof. Brogiolo e i suoi studenti approfondiranno il tema dell’evoluzione del paesaggio e dell’architettura dal Medioevo ai giorni nostri.
«Solo con l’analisi stratigrafica, il raffronto fra le diverse mappe, le foto aeree (la prima reperibile è del 1955, ndr), le mappe Napoleoniche, catasto, ecc. e unendo le informazioni dei documenti del Monastero di Serle si può tracciare la storia degli ultimi mille anni del paese», ha sottolineato il docente universitario.

Marcello Zane approfondirà invece l’evoluzione economica e demografica del paese. «Cercheremo di dare risposta a queste domande – ha detto lo studioso –: come ha fatto un paese che nei documenti è sempre descritto come poverissimo, a mantenere pressoché costante dal 1200 al 1800 il numero degli abitanti? Cos’è cambiato alla metà dell’800 che spinse centinaia di valliesi ad emigrare all’estero?».
A lui il compito di approfondire anche le vicende sociali che hanno caratterizzato la storia del paese.

Marco Baioni sposterà la lancetta del tempo ancora più indietro, indagando i ritrovamenti che gli archeologi del Gruppo Grotte Gavardo hanno effettuato sul territorio valliese, i cui reperti sono conservati presso il Museo di Gavardo.
Si parte dal Mesolitico (8000 a.c.) con le punte di selce scheggiata ritrovati sul “Dos delle Preghiere”, sulla strada per Ere, ai luoghi di culto dell’Età del Ferro, dove sono stati ritrovati oggetti di ornamento, arrivando alle monete e ad altri oggetti in metallo di epoca Romana.

Il progetto si svilupperà a tappe: fra febbraio e aprile si svolgeranno delle ricognizioni sul territorio; dal 28 agosto all’11 settembre si svolgerà la Summer School degli studenti dell’Università di Padova, che saranno ospitati a Vallio Terme per 15 giorni e proporranno alcune serate informative alla popolazione. Tutto questo lavoro sfocerà poi in una pubblicazione nel 2017.

Il sindaco e gli studiosi hanno lanciato un appello ai presenti e alla popolazione perché offrano la loro collaborazione per accompagnare gli studiosi nelle ricognizioni, e a quanti hanno interesse per questi temi di farsi avanti e offrire dare la propria disponibilità per approfondire diversi filoni della ricerca (toponomastica, raccolta di informazioni, ecc).

Il prof. Brogiolo ha anche lanciato l’idea di effettuare incontri mensili con questo gruppo di volontari per organizzare al meglio il lavoro sul campo.
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