Tuffo «alla garibaldina»
di Elisa Pasquazzo

Un mezzogiorno da brividi quello di domenica a Pieve di Ledro dove 86 temerari hanno sfidato le gelide acque del lago per il tradizionale Tuffo della Merla



Sono stati ben  86 gli “arditi garibaldini” provenienti da Trentino, Veneto, Lombardia e Piemonte, che a mezzogiorno di ieri, domenica 31 gennaio, hanno animato l’ottava edizione del Tuffo della Merla a Pieve di Ledro,  quest’anno dedicato a Garibaldi e alle sue camice rosse che 150 anni fa arrivarono in val di Ledro.
Si fermarono a Bezzecca (dove su richiesta di Vittorio Emanuele II l’Eroe dei Due Mondi pronunciò il famoso “Obbedisco”), circa un chilometro dal lago le cui acque affascinano per le tonalità che spaziano dall’azzurro al celeste, dal turchese allo smeraldo, richiamando quelle di mete tipicamente esotiche.
 
“Per la prima volta  - scrive Diego Decarli -  lo spirito di Garibaldi è arrivato, in chiave goliardica, allo specchio d’acqua incorniciato dalle Alpi Ledrensi a 650 metri di quota. E non a caso il Tuffo della Merla 2016 è stato il primo evento dell’anno in val di Ledro dedicato a Garibaldi in occasione del 150° anniversario dell’importante momento della storia d’Italia, che verrà ricordato con una serie di celebrazioni garibaldine programmate dal Comune di Ledro dal 21 al 24 luglio”.
 
Con una temperatura dell’aria di otto gradi, resa più frizzante di una leggera brezza proveniente da nord, e l’acqua del lago di quattro gradi, il tuffo si è rivelato un vero e proprio cimento per gli arditi (82 quelli realmente entrati in acqua) provenienti dall’Alto Garda, Trento, Rovereto, Fiavè, Verona, Brescia, Crema (Cremona), Ficarolo (Rovigo), Vicenza, Mantova, Biella e naturalmente da Ledro.

Per tutti la nuotata di una ventina di metri con risalita sul pontile galleggiante e rientro ancora a nuoto sulla riva si è rivelata una piccola impresa, fisica e mentale. Si è invece ritirato un giovane di 21 anni di Taiwan che, dopo aver toccato il lago, ha deciso di effettuare il tuffo con condizioni ambientali migliori.
 
Il più anziano tuffatore è stato nuovamente Fulvio Bortolotti, di 70 anni, titolare dell’Hotel Lido, di fatto centro logistico dell’evento. I più giovani Armanilla e Martino, due bambini di dieci anni, rispettivamente di Rovereto e Fiavè. La prima di origine marocchine ha rappresentato lo spirito internazionale di questa destinazione turistica frequentata ogni anno da centinaia di migliaia di turisti di tutt’Europa. In acqua anche Stefania Oradini, anima del Consorzio Turistico valle di Ledro. Tra gli spettatori la presidente Maria Demadonna e l’assessore comunale alla Cultura Fabio Fedrigotti.
 
Presenti anche i cinque “senatori”ovvero coloro che potremmo definire le Camice Rosse dell’evento per aver partecipato a “tutte le battaglie invernali” a suon di tuffi. Puntuali si sono presentati anche quest’anno Luca Degara (storico co-organizzatore del Tuffo con l’amico Marco Bertolotti), Roberto Franceschini (il famoso Bistecca degli anni 80 protagonista di tante battaglie ambientaliste tanto da entrare anche in Consiglio regionale del Trentino-AA con i Verdi), Gianni Amistadi e Fabia Torbol con il marito Luigi Zambotti.
 
A rendere quasi unico questo bagnetto a Pieve è lo splendido comprensorio turistico della valle di Ledro, ideale per le attività outdoor tra  il Garda e la valle del Chiese, posto a 650 metri di quota e attorniato dalle Alpi Ledrensi, recentemente entrate con il Progetto Biosfera nel novero del Patrimonio Unesco, dove già figura il sito delle Palafitte preistoriche. Proprio questi monti, la prossima estate, saranno teatro di due grandi eventi di Ski Runner (Ledro Trail Marathon il 7 maggio e Ledro Skyrace il 12 giugno) mentre il lago ospiterà un qualificato confronto di Triathlon (Ledroman il 12 luglio), oltre alle solite regate veliche. Insomma qui c’è il paradiso per chi ama la vacanza attiva o cerca un po’ di relax.
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