Due arresti in «zona franca»
di Salvo Mabini

Non mancano certo gli espedienti, da parte degli spacciatori, per evitare di finire nelle maglie della giustizia. Spesso e per fortuna, però, non sono sufficienti



Fra gli "accorgimenti" adottati quello di viaggiare con una sola dose di droga in tasca, in modo da non essere distinguibili da un "semplice" tossicodipendente.
Oppure di individuare zone di scambio il più possibile isolate o difficili da controllare, magari al confine fra i territori di competenza di due diverse stazioni dei carabinieri.

Così è successo fra Gavardo e Prevalle, dove due spacciatori, per altro incensurati, sono finiti lo stesso nei guai.
I militari di Gavardo al comando del maresciallo Santonicola, infatti, sono riusiciti a documentare lo scambio di una dose di cocaina avvenuto fra due spacciatori di origine marocchina, residenti a Prevalle, ed il cliente gavardese.
Scambio avvenuto in prossimità del confine fra i rispettivi comuni di residenza.

In tasca dei due, dopo il passaggio di mano della sostanza, solo un po' di anonimo denaro.
Il resto è venuto alla luce al momento della perquisizione domiciliare, dove sono stati recuperati altri grammi di cocaina e ben 70 grammi di hashish.

Il materiale è finito sotto sequestro. I due compari spacciatori, di 49 e 47 anni, invece, sono stati processati per direttissima e condannati a 18 mesi di reclusione e 5mila euro di multa.
Pena sospesa perchè entrambi incensurati, ma proposti per il foglio di via obbligatorio: non potranno, insomma, farsi più vedere sul territorio di Gavardo, dove è stato consumato il crimine.

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