A scuola di... Carnevale
di Daniela

E’ stato il Carnevale di Bagolino, l’argomento all’ordine del giorno durante l’assemblea d’Istituto al Perlasca di Idro la scorsa settimana. Il tema è stato trattato sia dal punto di vista storico sia sociale



Per l’occasione l’associazione “Voci del Carnevale”, rappresentata da tre residenti a Bagolino, accompagnate da un’assistente sociale e da un medico, ci ha illustrato il significato del Carnevale che fin dal 1500 si basa su due figure ben distinte: i Balarì e i Maschèr.

Dopo aver descritto molto dettagliatamente danze, usi, costumi e maschere, le tre relatrici hanno lasciato la parola all’assistente sociale e al medico che, oltre a ribadire la popolarità e la ricchezza di questo evento dal punto di vista culturale ed artistico, si sono soffermati sulle modalità di partecipazione alla festa adottate da alcuni giovani.

Sono così riusciti a farci riflettere sui problemi legati particolarmente all’abuso di al-col e di sostanze stupefacenti, utilizzati da molti adolescenti nel corso del Carnevale.
Ci hanno spiegato inoltre i provvedimenti che quest’anno il paese vuole applicare per prevenire questi spiacevoli eventi: l’utilizzo dei cani antidroga, una sola entrata al paese per poter controllare meglio le persone, maggiore numero di forze dell’ordine, niente alcool negli zaini, maggiore illuminazione nei vicoli, videocamere di sorveglianza…

Molti giovani, infatti, tendono a fraintendere il concetto di festa, che è allegria, divertimento e tradizioni, facendosi del male.
I loro esempi ci hanno aiutato molto a capire quanto siano negative le conseguenze dovute all’uso eccessivo di alcol e droga: gravidanze indesiderate, comportamenti maleducati nei confronti degli abitanti, coma etilici e oscenità.
Come tutti possiamo accertare, quelli appena descritti sono fatti spregevoli che sicuramente non hanno nulla a che vedere con le finalità e la vivacità del Carnevale.

L’obiettivo di questo gruppo, che ha voluto incontrarci, non era quello di rimproverarci; al contrario, essi volevano farci riflettere su cosa sia giusto e su quel che invece sia sbagliato, ma soprattutto metterci di fronte alle nostre responsabilità.

In sostanza, l’invito era quello di porci un limite,
oltre al quale non possiamo e non dobbiamo andare, per il bene nostro e degli altri, rispettando insieme al vero valore del Carnevale anche e soprattutto la nostra diginità.

Daniela

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