Nikolajewka, partecipata commemorazione a Bagolino
di Cesare Fumana

Si è tenuta di domenica mattina quest’anno a Bagolino la cerimonia commemorativa della battaglia di Nikolajewka, per rendere omaggio ai tanti Caduti bagossi della Campagna di Russia


Il tributo della comunità di Bagolino nella Seconda guerra mondiale fu altissimo: 45 giovani vite immolate alla Patria, quasi tutte nella Campagna di Russia, la maggior parte alpini.

Per questo, ogni anno, nell’anniversario della battaglia di Nikolajewka, la comunità si ritrova per rendere omaggio ai propri Caduti.

Quest’anno la cerimonia si è svolta di domenica mattina, iniziata con la celebrazione di una messa in suffragio nella chiesa parrocchiale di San Giorgio. Su un catafalco posto nella navata ai piedi dell’altare è stato collocato il Tricolore e un elmetto. Schierati lungo la navata gli alpini che hanno partecipato in piedi alla funzione.
Il parroco don Paolo, nell’omelia, ricordando il sacrificio dei soldati Caduti, ha pronunciato parole che invitano alla pace.

Commovente la recita della Preghiera dell’Alpino affidata a Giulio Pelizzari, classe 1920, il più anziano del gruppo, che l’ha declamata a memoria.

Al termine della Messa, la cerimonia presso il monumento ai Caduti, con l’alzabandiera e la deposizione di una corona d’alloro, a cui hanno fatto seguito i saluti del capogruppo degli Alpini di Bagolino Elia Bordiga, del sindaco Gianluca Dagani e del vicepresidente della “Monte Suello” Flavio Lombardi, che ha letto un messaggio del presidente Romano Micoli.

Oltre alla partecipazione dei labari della altre associazioni d’arma di Bagolino e dei gagliardetti dei gruppi alpini dei paesi vicini, per l’occasione erano ospiti del gruppo bagosso una rappresentanza del gruppo di Molino dell'Anzola di Bedonia, provincia di Parma, dove l’anno scorso è stato assegnato all’alpino Giuseppe Federici il Premio Fedeltà alla Montagna dell’Ana, e dove il gruppo di Bagolino si era recato per il passaggio del premio ricevuto l’anno precedente da Primo Stagnoli.
Presente anche un’alpina in armi di Salò, il cui padre è nativo di Bagolino.

Al termine della cerimonia, tutti insieme hanno cantato "Signore delle cime", accompagnati dal suono della tromba.

Una commemorazione sempre molto toccante e commuovente, sempre molto sentita e partecipata dall’intera comunità del borgo montano valsabbino.
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