Tradizione rispettata
di Aldo Pasquazzo

La ricorrenza del santo protettore degli animali, ancora molto sentita nel mondo rurale, è stata celebrata come da tradizione anche a Storo, Darzo, Condino e Cimego


Da sempre la ricorrenza di Sant’Antonio Abate da queste parti viene rispettata. Ieri il protettore degli animali è stato ricordato nel corso di altrettante cerimonie avvenute sia a Storo, Darzo, Condino e Cimego. Il 17 gennaio tradizione vuole che la chiesa benedica gli animali e le stalle.

A Storo il reverendo arciprete decano don Andrea Fava nel corso della Messa delle 9.30 ha benedetto il sale mentre a mezzogiorno in punto si è portato nella piazza di Darzo dove ha impartito la benedizione agli animali domestici.

I darzesi tengono molto a questo momento, tant’è che confluiscono numerosi portandosi appresso i propri animali domestici, come gatti e cani.

Lungo la zona periferica di Mon, a sud di Condino,  invece la ricorrenza è stata celebrata all’interno del podere di Roberto Butterini dove c’è stata una concentrazione di animali. Da queste parti a fare la differenza è Luca Radoani che sulla scorta di zio Giulio, ultraottantenne, di bovine in stalla ne ha una ventina. “Adesso ho rilevato una azienda zootecnica in disuso che sarà ripristinata dove il patrimonio bovino verrà aumentato notevolmente”, anticipa l’interessato.

Poi all’interno del casale, attorno al focolaio domestico,  almeno una trentina di persone hanno preso parte al pranzo di Sant’Antonio. A fare gli onori di casa Ernesta e Nicoletta Butterini: “Il menu – dicono  le due donne -  comprendeva come sempre polenta, costine di maiale, crauti, formaggio a volontà e dolce della casa”.

Al momento di impartire la benedizione il reverendo arciprete don Vicenzo Lupoli ha rievocato la figura del santo.
“Sant’Antonio fu un eremita egiziano, il fondatore del monachismo cristiano e il primo degli abati. È inoltre considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale”.

Da queste parti non è da meno l’ex assessore Beppe Leotti che in località alle Porte, tra Condino e Cimego, da anni oramai gestisce una casa per animali. “Lo faccio per passione e passatempo perché quest’attività mi distrae”. All’interno del ring capre, pecore, maial  e qualche  asino.

Molto suggestiva e partecipata anche la cerimonia svoltasi   dentro la chiesa di Sant’Antonio nella contrada Quartinago di Cimego dove alle 10,30 di ieri, sempre il reverendo arciprete  don Vincenzo Lupoli, ha celebrato una messa  solenne.

“Da noi – aggiunge il bancario e giornalista Marco Zulberti - la ricorrenza di Sant’Antonio è particolarmente sentita dal fatto che la chiesa  di Quartinago è dedicata all’eremita. Un incrocio di eventi ha caratterizzato quest’anno la sagra di San Antonio Abate a Quartinago, o meglio Quartinach, la contrada di Cimego dove si tiene tutti gli anni la messa in ricordo del patrono dell’antico borgo rimasto intatto dopo l’incendio del 17 gennaio 1916 che aveva colpito le altre due contrade della Villa e di Balbarone”..

Poi a Messa conclusa, all’esterno della casa del Signore è stato allestito un rinfresco a base di brodo, tè e tanti assaggini.

In foto:
. partecipanti alla Messa presso la chiesa di Sant'Antonio a Cimego
. distribuzione brodo e tè dopo la messa a Cimego
. convenutii alla rimpatriata a Mon di Condino
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