Una due-giorni di eventi e musica
Non poteva svolgersi che in Valsabbia la «2 giorni» de «La Dodicesima Notte, il Canto della Stella in Valsabbia e nell’arco alpino», evento che ha visto Treviso Bresciano e Sabbio Chiese protagonisti lo scorso fine settimana.

Non poteva svolgersi che in Valsabbia la «2 giorni» de «La Dodicesima Notte, il Canto della Stella in Valsabbia e nell’arco alpino», evento che ha visto Treviso Bresciano protagonista sabato con «Noi siamo i tre Re», concerto-incontro che ha coinvolto i gruppi della Stella di Vallesabbia ed Europa, e Sabbio Chiese protagonista domenica con «Il Canto della Stella», convegno internazionale, e con «Gelindo. Sulla rotta dei Magi» (sacra rappresentazione per cantastorie, stellari, bandino e voci gregoriane) e «La musica bella si fece sentir»” (concerto per orchestra).
«Se le radici del Canto della Stella sono lontane - ha spiegato Claudio Bernardi, docente di Antropologia del Teatro all’Università Cattolica di Brescia - in Valsabbia la tradizione non si è mai interrotta, come invece in tanti altri luoghi, dove o non esiste più (la veneta Valpolicella), o è ripresa solo di recente (vedi la trentina Sover)». Bernardi è anche coautore del libro «La Stella della Valsabbia. I canti di questua epifanici nel territorio valsabbino» con la ricercatrice Ilaria Tameni, assente ieri al convegno in oratorio perché con febbre alta
Non si può dire che il «Canto della Stella», che risale alla notte dei tempi, sia nato in Valsabbia, ma è certo che qui la tradizione non ha mai subito interruzioni.
«La stella si diffuse in tutta l’Europa non controriformata, soprattutto a nord delle Alpi. - spiega l’etnomusicologo Renato Morelli - ma ha avuto anche momenti in cui era vietato cantarla, pena l’arresto. Nonostante ciò, la tradizione è sopravvissuta».
Al Convegno, promosso dalla Comunità Montana valsabbina, per una «Stella» europea c’era, tra le autorità, Valerio Prignachi che, tra le anime organizzatrici dell’evento, è presidente di Commissione al Consiglio d’Europa di Strasburgo, ma anche vicesindaco a Treviso Bresciano, e cantore della Stella. Ha dichiarato: «In Europa, si è veramente uniti e fratelli solo se ciascuno, da dove proviene, porta con sè le proprie tradizioni».
Dalle 20 poi, in chiesa, per chiudere la due-giorni, si è dato il via prima alle sacre rappresentazioni, poi alle musiche, a cura dell’Orchestra Fiati Note Stellari, di 9 stelle valsabbine: da Casto a Capovalle, da Crone di Idro a Bione, da Pompegnino di Vobarno a Treviso Bresciano, da Lavenone a Vobarno ed a Sabbio Chiese.

Massimo Pasinetti da Bresciaoggi
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