Studenti dell'Itis secondi in disegno industriale
di c.f.

Gli studenti dell’Itis di Vobarno si sono aggiudicati il secondo posto del concorso nazionale organizzato dall’Associazione Nazionale Disegno di Macchine, nell’anno scolastico 2006/2007.

Grande soddisfazione all’Itis di Vobarno per il secondo piazzamento a un concorso cui hanno partecipato più di sessanta istituti scolastici, distribuiti sull'intero territorio nazionale.
Il concorso, riservato alle scuole superiori, cui hanno preso parte gli studenti delle classi terza e quarta dell’indirizzo meccanico, è stato organizzato dall'Associazione Nazionale Disegno di Macchine (A.D.M.), un’associazione scientifica, senza scopo di lucro, fondata nel 1974 con lo scopo di promuovere, sviluppare e coordinare la formazione e la ricerca scientifica nel campo del disegno tecnico, dei metodi di progettazione e sviluppo di prodotti industriali. Del consiglio direttivo fatto parti docenti di varie università italiane, fra cui Brescia.
«Quando ho comunicato la notizia agli studenti – ci dice entusiasta il professor Massimo Persico, docente di disegno tecnico industriale e meccanica applicata –, sono rimasti dapprima increduli, poi sorridenti, e infine sono esplosi con una manifestazione di gioia, perché  proprio non se l’aspettavano».

Gli studenti di Vobarno hanno realizzato, con l'ausilio di CAD tridimensionale, il disegno complessivo di un antico maglio idraulico, per forgiare utensili agricoli in acciaio, attualmente situato presso il museo di Sarezzo. Si è trattato di una riproduzione fedele, con rilievi eseguiti dal vero. Il grado di difficoltà, sia didattico sia operativo, è stato elevato, tanto da richiedere numerose visite al museo (la domenica pomeriggio!) e circa duecento ore trascorse a disegnare.

Merita una sottolineatura la valorizzazione del proprio patrimonio culturale e delle proprie tradizioni, obiettivo educativo posto a fondamento del progetto. Come del resto il risvolto didattico di un approccio tecnico-pratico alla materia.

«Da qualche tempo – spiega il professore – si parla di una scuola che non prepara gli studenti al mondo del lavoro, si segnalano carenze nell'apprendimento teorico, incapacità all'autogestione e al lavoro di gruppo. Credo che certe affermazioni abbiano un fondamento di verità ed è per questo motivo che da qualche anno sto promuovendo progetti didattici di tipo tecnico-pratico, non come alternativa ai tradizionali metodi, ma come azioni di supporto che favoriscano la motivazione allo studio e facilitino l’apprendimento».
E questi risultati sembra proprio che gli diano ragione.
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