Dispersa in municipio
di val.

«C'è l'assistente sociale? Mi sono persa e non so perchè sono qui». Strana la domanda, rivolta alle impiegate dell'anagrafe nel municipio di Odolo, da parte di una donna di 43 anni



E' avvenuto ieri, intorno alle 14.
La donna, sconosciuta a Odolo, era in evidente stato confusionale e solo dopo averla fatta parlare un poco le impiegate sono riuscite a farsi dire un nome. 

Dopo aver allertato il sindaco e chiamato i Vigili dell'Aggregazione perchè le aiutassero a gestire la situazione, grazie alla macchina amministrativa che le impiegate conoscono bene, sono riuscite a risalire alla provenienza della donna: la provincia di Vicenza.
Così si è scoperto anche che la malcapitata era ospite di una comunità terapeutica ad Orgiano, dove era scomparsa tre giorni prima.
C'è voluto poco a quel punto a rintracciare il tutore ed il medico che se ne occupa all'interno della struttura.

Un po' di più, a quanto pare,
a fare in modo che questi si mettessero d'accordo su chi doveva raggiungere la Valsabbia per riportarla a casa.
Nel frattempo, interessati i volontari dell'ambulanza, la donna è stata ricoverata per accertamenti sul suo stato di salute all'ospedale di Gavardo.

Indagando un po' più a fondo, è emerso che i problemi di tipo psichico affliggono questa donna da molto tempo.
Del suo caso si è occupata anche la stampa nazionale giusto vent'anni fa.
Aveva 23 anni, l'avevano trovata rannicchiata e piangente all'ingresso del reparto pediatrico di un ospedale di Latina ed in virtù della sua bassa statura e del ritardo nella crescita di cui soffriva, aveva fatto credere di essere una dodicenne e che era stata stuprata dal padre.

Il caso aveva fatto scalpore.
Già erano state interessate del caso le forze dell'ordine, quando in ospedale si sono accorti che in realtà si trattava di una donna adulta, che per altro aveva già avuto un parto cesareo.
Lei stessa, secondo quanto hanno riportato le cronache all'epoca, aveva confessato di aver scelto di farsi assistere in un reparto pediatrico perchè "le piacevano i bambini e cercava delle coccole".

Un caso disperato.
Resta incomprensibile come la donna sia potuta arrivare in quelle condizioni fino a Odolo, da Vicenza e a quanto pare passando per Milano, senza che nessuno ne avesse segnalata prima la presenza da qualche parte.


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