L'Isis e lo scenario siriano
di Cesare Fumana

Questo venerdì al teatro Salone Pio XI di Gavardo la prima di tre serate di Fabula Mundi, la rassegna di geopolitica promossa dalle Acli provinciali di Brescia e Ipsia Brescia Onlus con la collaborazione del Circolo Acli Medio Chiese e dell’erigenda Unità Pastorale di Gavardo


“I molteplici attori dello scenario siriano. Da Assad all’Isis. Da Obama a Putin”. È questo il titolo della prima serata della rassegna Fabula Mundi, in programma questo venerdì, 8 gennaio, alle 20.30, presso il teatro Salone Pio XI di Gavardo.

Relatore sarà il prof. Michele Brunelli, docente all'Università Statale di Bergamo e all'Università Cattolica di Brescia.

Da alcuni anni le Acli provinciali di Brescia e Ipsia Brescia Onlus organizzano Fabula Mundi, un corso di geopolitica che ha sempre riscosso notevole interesse e partecipazione. Quest'anno Fabula Mundi vuole offrire la possibilità di riflettere sulla situazione internazionale ad un numero maggiore di persone, aiutando le comunità a interrogarsi anche sulle cause che portano molte persone a chiedere ospitalità nei nostri quartieri e paesi.

Per questo il tradizionale corso di geopolitica che si terrà in città tra aprile marzo, sarà anticipato da 3 brevi moduli che si terranno in Valsabbia, in Franciacorta e in Valcamonica tra gennaio e febbraio.

Per la Valle Sabbia si avvale dell’organizzazione del Circolo Acli Medio Chiese e con la collaborazione delle Parrocchie dell'Unità Pastorale di Gavardo.

L’obiettivo è quello di aiutarci a comprendere la complessità di una situazione internazionale sempre più drammatica, che Papa Francesco ha definito “terza guerra mondiale a pezzetti”. Si rifletterà anche su una delle conseguenze che ci toccano più da vicino: l’arrivo nelle nostre comunità dei migranti che fuggono dai paesi devastati dalla guerra.

Il secondo appuntamento è in calendario il 15 gennaio con Claudio Gandolfo, giornalista ed esperto di geopolitica; infine il 22 gennaio si terrà una tavola rotonda su “Le migrazioni dei popoli e il dovere dell'accoglienza”.
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