In tanti al presepio vivente di Brione
di Aldo Pasquazzo

Davvero suggestiva la rappresentazione della Natività andata in scena nel piccolo borgo trentino, che ha attirato nel pomeriggio di ieri migliaia di visitatori


L’ambiente ieri era molto suggestivo e la gente proprio tanta. Stiamo parlando del Presepe Vivente di Brione la cui rappresentazione (che ha tenuto impegnati i brionesi per più settimane) comprendeva  ben 25 postazioni dislocate dentro  androne e viuzze che formano quell’antico  Borgo. Un quadro unico tanto era bello da vedere e raccontare, considerato che Brione di abitanti ne conta 125.

La rappresentazione della Natività prevedeva una infinità di animazioni in strada, dove a prevalere erano gli antichi mestieri.  Dentro quelli angoli c’era modo di rivedere le professioni di una volta: falegnami, calzolai, filatrici della lana, artigiani del legno, lavorazione dei cereali.
C’erano le verduraie (signora Ivana  Franchini) che  attiravano visitatori come  le dirimpettaie mercanti di stoffe.

Ilaria, Fiorella e Antonella Levorato esponevano indumenti (anche se un po’ rigidi e ora in disuso) di una volta. Poi la giovane pittrice Elena Marchese alle prese con tele e pennelli. La gastronomia abbondava.
L’azienda agricola Nilo Pelanda proponeva latte di giornata e formaggelle mentre la sindachessa Cristina Faccini era alle prese nel rifare cuscini. Avvolta in quei veli bianchi non  era proprio riconoscibile.

Dentro la grotta Michele Poletti e Michela Mazzocchi se ne stavano con il bambinello. In un altro androne il coro Sette Torri di Storo,  diretto dal maestro Guerra di Nozza, faceva buona compagnia.

Il servizio bus navetta ha davvero  funzionat, tant’è che sino all’imbrunire c’era ancora gente che saliva da Condino.
“Siamo nell’ordine di oltre tremila persone” annotavano a quell’ora sia Stefano Bertuzzi, comandante del Corpo di polizia locale, sia Andrea Bagatini, numero uno dei pompieri di Condino.

L’utenza era principalmente di valle anche se non sono mancati gruppi dalla vicina Lombardia. “Noi veniamo da Rezzato ma debbiamo riconoscere che presepi e mercatini trentini attirano davvero”, diceva Enrica Mangerini.

Contrariamente ad altre occasioni di politici e rappresentanti le istituzioni stavolta non c’era traccia. Il solo tra i presenti l’ex sindaco di Castello Maurizio Tarolli, colto mentre si riscaldava con il fuoco. Tra la gente non passa inosservato don Bruno Armani che negli anni 80 aveva gestito la curazia di Brione. In occasione della Notte Santa proprio lui aveva in quel periodo dato vita al primo dei Presepi viventi. “Una cosa diversa rispetto a stavolta” dice il prete originario di Storo ma ora curatore di anime a Daone.

In foto:
. la natività
. la sindachessa di Brione Cristina Faccin da destra mentre rifà i cuscini
. l'ex sindaco di Castel Condino Maurizio Tarolli mentre cerca di mitigarsi
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