Non è vero che il sole è al centro dell'Universo
di Dru

Volevo parlarvi della festa e del suo significato più nascosto, ma d’altra parte il più evidente, volevo dirvi di essa, che è immagine cosciente di ciò che pensiamo del mondo, del suo pericolo; .. volevo, ma per questo motivo non lo farò, magari il prossimo anno, passate le feste


Oggi vi dirò perché e quando avete sbagliato nel pensare a Galileo e nel considerarlo il moderno.

Come tutti saprete Galileo Galilei ha dimostrato che la terra non è il centro del mondo e che invece essa gira intorno al Sole, che esso è il centro, e per dimostrare ciò ha usato degli strumenti allora potentissimi, il cannocchiale.

Per questo, all’apparenza futile motivo, è stato perseguitato dalla chiesa che lo ha processato, dicono.

Forse non tutti sanno che chi lo ha interrogato per il primo processo, che durò per il 1616, è certo Bellarmino: teologo, scrittore e cardinale.

Cosa voglio dirvi in definitiva.
Semplice, che Bellarmino è il moderno e Galilei l’antico.
Ma guarda un po’ questo Dru cosa ci combina a fine anno?
Eppur così stanno le cose.

Le nuove osservazioni di Galileo cozzavano con la Sacra Scrittura e questo non piaceva alla chiesa e all’infallibilità della Bibbia.

Così cita Wikipedia di questa famosa, ma poco conosciuta disputa:
Il cardinale Bellarmino, almeno in linea di principio, aveva espresso una posizione aperta nei confronti dello scienziato, pur senza mai rinnegare i pronunciamenti del Santo Uffizio, in particolare non ammettendo eccezioni alla infallibilità della Bibbia, nemmeno nel senso letterale della scrittura. Tale posizione è espressa in una lettera inviata il 12 aprile 1615 a padre Paolo Antonio Foscarini, cattolico sostenitore dell'eliocentrismo ed amico di Galilei, nella quale il Bellarmino sosteneva di non poter escludere a priori l'attendibilità della teoria eliocentrica, ma induceva nel contempo alla prudenza, suggerendo di proporla come descrizione fisica solo dopo che se ne avesse avuta la prova concreta e definitiva. Inoltre poco dopo la condanna dell'eliocentrismo presso il Santo Uffizio del 1616, Galilei chiese ed ottenne un colloquio privato con il cardinale Bellarmino.”

Ohibò, ma cosa ci vieni a raccontare Dru della modernità di questa posizione, non leggi che Bellarmino suggerisce di porre la questione fisica in un ambito solo descrittivo di una sua teoria e solo dopo averne avuta prova concreta e definitiva?

Ebbene, questo significa moderno.

Dovete sapere che a questa richiesta del moderno Bellarmino, l’antico scienziato rispose con il suo solito e riconosciuto fare spocchioso, di quelle risposte che, possedendo egli un potere che altri non hanno, montano la testa.

Delle leggi di natura Dio le conosce tutte, mentre gli uomini solo alcune, ma, quelle che gli uomini conoscono, tra essi e Dio non si stabilisce alcuna differenza.

Allora Bellarmino suggerì a Galilei prudenza sulla relazione necessaria che egli stabiliva tra Dio e gli uomini, cioè tra l’essere e il suo divenire, quella prudenza che oggi tutti gli scienziati moderni, che si vogliono tali, devono riconoscere, se desiderano far vera scienza.

Sappiate che, anche se Bellarmino fu il vero moderno in quella disputa, la chiesa preferisce riconoscere la potenza della scienza e di Galileo, riabilitandolo, magari disconoscendo le posizioni troppo concilianti di chi oggi professa come giusta la posizione della chiesa di quel tempo e del suo cardinale Bellarmino.

Ma sapete bene che salire sul carro del vincitore è pratica comune, non per questo Dru ne fa una colpa alla chiesa, semplicemente ricorda a tutti che il Sole non è al centro dell’Universo, come il buon Bellarmino cercò di mostrare a Galileo.

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