«Sànta Lesìäl'é'l dé plö curt che'k siä»
di Tatiana Mora

In Valsabbia, come in molti paesi e città d'Italia, si narra che, la notte del 13 dicembre, passi Santa Lucia a portare doni ai bambini che, in cambio, le preparano sul tavolo della cucina qualcosa da mangiare, prima di andare a letto...


... era un momento molto atteso, perchè i divertimenti dei bambini, specialmente durante l'inverno, erano scarsi e questa era un'occasione per ricevere un gioco costruito in casa, un frutto...

P. G. racconta: «A me Santa Lucia portava l'uva passa, una mela, una pera. Mia zia infilzava le fettine di mela e le appendeva per farle seccare...venivano come quelle liofilizzate...oppure mi portava qualche noce, nocciole, un caco, le castagne. Quelle robe lì.
Quando sono diventata un po' più grandicella, la mia madrina mi portava una retina con le monetine di cioccolata...me someàa dè ciapà nà a saì che! La mattina di Santa Lucia, andavamo a messa a San Gottardo, perché le madrine o i padrini ti dicevano di andare a prendere la Santa Lucia».

C. M. conferma: «Santa Lucia la portàa le castègne, ì pom, ì pir. Miricordo. Gh'ira mia palanche, non si poteva!» […].

ZComeSeDisCopertina.jpg