Impallinata
di val.
L'hanno rinvenuta stordita e forse ferita fra le foglie secche accanto alla ciclabile, ai piedi della roccia che si erge dietro alla ex Falck. Ora è al sicuro. Aggiornamento ore 11:45
L’ha trovata nel pomeriggio di ieri Claudio, della fattoria Bio Biò, lungo la ciclabile poco distante da casa.
L’ha catturata utilizzando un grosso guadino da pescatore. Poi ha chiamato Cristian Colombo, il veterinario a Vobarno.
«Il dubbio è arrivato subito - ci ha detto Cristian - poco dopo anche la conferma, quando il mio collega Buffoli, che se ne intende, ha potuto vedere le fotografie che gli abbiamo inviato: era proprio un’aquila, un esemplare adulto credo, perchè aveva delle penne color cenere in testa».
L’animale è alto mezzo metro quando si piazza sulle zampe, stordito e forse ferito.
Nelle foto si vede come occupa quasi per intero una gabbia per cani.
In difficoltà a contattare il nucleo ittico venatorio della polizia Provinciale, dopo aver ottenuto risposte secondo lui poco soddisfacenti dal contatto attivato col centro di Paspardo, del resto ieri era il giorno dell’Immacolata, Colombo ha raggiunto il collega Buffoli a Iseo e insieme hanno portato quel raro quanto stupendo esemplare di aquila in auto fino all’oasi del WWF di Valpredina, nella Bergamasca, dove ne avranno cura.
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Aggiornamento ore 11:45
Gli esperti dell'oasi WWF di Valpredina non hanno dubbi: l'aquila giunta ieri sera da Vobarno è stata impallinata.
La rosa di pallini che l'ha colpita, vista in radiografia, sembrerebbe di quelle del tipo che vengono sparate nei capanni.
Quindi è probabile che l'animale si sia avvicinato ad una "posta".
Colpito non mortalmente questo bell'esemplare di aquila reale, uno dei pochi ancora presenti in valle, è poi fuggito stordito arrivando fino nei pressi del fiume Chiese, a Vobarno.
Difficile il recupero alla libertà: sembra che uno dei pallini abbia leso un occhio e altri potrebbero averle bucato il cranio.
