Alla fiera di Santa Caterina tradizione rispettata
di Aldo Pasquazzo

Molti anche i valsabbini, sia fra i commercianti, sia fra gli avventori, che nella giornata di mercoledì non sono voluti mancare alla tradizionale fiera di Condino



Fiino al primo pomeriggio di gente in giro non se ne vedeva molta; solo dopo le 14 le presenze sono aumentate notevolmente. Stiamo parlando della fiera di Santa Caterina il cui mercato di stagione, svoltosi mercoledì a Condino, è considerato l'ultimo dell’anno, non solo per Condino.

Le  bancarelle, stando ai dati forniti da Paolo Giovanelli e Cristina Radoani in rappresentanza del corpo di Polizia locale,  se ne sono contante oltre 50. Molti degli ambulanti vengono dalla vicina Valsabbia, ossia da Barghe, Vobarno e Gavardo. L’abbigliamento, comunque,  prevale in maniera vistosa anche se calzini e scarpe abbondano.
Sono loro a fare i maggiori affari dal fatto che propongono prodotti Made in Italy e non provenienti dalla China: “Costeranno qualcosa di più rispetto agli altri, ma su quelle bancarelle c’è molta più qualità” dicono più signore.

Epicentro dell’evento le vie Barattieri e Lamarmora.  E’ proprio  in quella parte di paese che il mercato riscontra il maggior movimento. Contrariamente a una volta  pochi  davvero gli ambulanti stranieri. Nei vicini esercizi, albergo Corona e da Franca al Bar Pesa, la clientela proprio non  manca.
In quest’ultimo locale  molti  coloro che cercano di ritagliarsi un posto dove mangiare il pasto di giornata, ossia trippa che sia in brodo o parmigiana non fa differenza. Qualcuno si è già prenotato per un ulteriore piatto caldo serale.
Stessa  cosa  anche all’albergo Condino dove c’è una folta rappresentanza di castellani ma anche di storesi. “Noi siamo degli abitudinari alla fiera di Santa Caterina dal fatto che al pasto di mezzogiorno siamo soliti abbinare trippa e bolliti misti”, risponde Renato Sai,presidente della Società Mericana di Storo.  Confermano  sia  Gino Domenico Luchini che Nicola Zocchi che siedono allo stesso tavolo.

Su un’altra tavolata, sempre al Condino, docenti di ieri e di oggi che hanno insegnato a più generazioni alla media di Storo. Tra loro anche il professor Bianchi, già sindaco di Vestone per ben quattro legislature, ma ora tornato a vivere a Roncone.
“E’ un’occasione per ritrovarsi tra colleghi  e  mangiare bene” risponde Bianchi.
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