Sei anni di carcere per Sergio Bagozzi
E' la condanna chiesta dal pubblico ministero per il 76enne di Vestone, accusato di circonvenzione e abbandono di incapace. «Nessuna irregolarità» è la tesi sostenuta dalla difesa



Per quella montagna di soldi prelevata dai conti correnti delle anziane zie e finita nelle sue disponibilità deve essere condannato a sei anni. Tanto ha chiesto il pm Ambrogio Cassiani per Sergio Bagozzi, 76enne di Vestone, accusato di circonvenzione e abbandono di incapace. Ipotesi quest'ultima aggravata dai motivi abbietti, dalla crudeltà e soprattutto dalla morte di una delle due anziane signore che, sempre secondo l'accusa, sarebbero state abbandonate al loro destino dopo lo svuotamento dei conti correnti da parte dei parenti oggi a processo.

Il Bagozzi, sfruttando il suo ruolo di amministratore di sostegno delle zie Tullia e Lidia di 89 e 98 anni, ha finito col mettere le mani sul loro patrimonio di circa 600 mila euro, accumulato in una vita di risparmi.

Il denaro sarebbe stato trasferito dai conti delle zie su alcuni libretti postali e da lì sui conti della della moglie e del genero di Bagozzi.
Anche per loro il pm Cassiani ha chiesto una condanna a sei anni.
Devono rispondere di riciclaggio perché avrebbero investito in titoli i 600mila euro prelevati dai conti correnti delle anziane zie, trasformando inoltre parte del denaro in assegni circolari in favore di Sergio Bagozzi.

«Nessuna irregolarità». È la tesi sostenuta dai difensori dei tre imputati, intervenuti ieri in aula davanti alla Corte d'assise. I legali hanno replicato al pm chiedendo l'assoluzione dei loro assistiti. «Nessuna circonvenzione, si è sempre trattato di regali da parte delle zie» ha spiegato in aula l'avvocato Vanni Barzelotti, legale di Sergio Bagozzi. Il 76enne anche ieri è rimasto in silenzio; da quando è iniziato il processo non ha mai voluto rendere in aula una sua versione dei fatti.

Al contrario del genero Giuseppe Scarmonzino che, secondo l'accusa, si sarebbe fatto accreditare sul proprio conto corrente quasi metà del tesoretto prelevato alle anziane zie. «Un giorno zia Tullia mi ha chiesto di accompagnarla in banca per farmi un regalo. Ha dato 1OO mila euro a me e altrettanti alla madre della mia ex moglie» aveva detto rilasciando una dichiarazione spontanea.

La sentenza della Corte d'Assise è stata fissata per il prossimo 27 gennaio.

.fonte: Giornale di Brescia


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