Campane, prima lezione per aspiranti campanari
di Marisa Viviani

In occasione della Festa del ringraziamento e di Cristo Re, domenica prossima la parrocchia di Bagolino e l’associazione Habitar in sta terra propone la seconda Festa delle campane


Pare che a Bagolino siano proprio decisi a riannodare il filo della tradizione campanaria interrotto quarant'anni fa per intervenuta "modernità elettrica", che gettò via, con l'acqua sporca della fatica e della scarsa retribuzione, il bambino dei saperi e delle abilità costruiti del corso di secoli.

Il lavoro del campanaro, un tempo retribuito dalle chiese o dai municipi, non consentiva certamente grandi guadagni a ricompensa del notevole impegno che comportava, vale a dire alzatacce antelucane per suonare le messe del mattino, presenze continuative in campanile per suonare svariate funzioni religiose, nonché attività civili come l'inizio delle lezioni scolastiche, delle assemblee e dei consigli comunali, l'incombere di calamità come tempeste, incendi, guerre, invasioni, ma anche la stipulazione della pace e la fine di pericoli per le comunità, e ancora i lutti, le nascite, i matrimoni, le feste, e addirittura il giorno di pagamento delle tasse.

Il tutto per salari esigui, che da una parte allontanarono dalla professione i campanari e dall'altra indussero le parrocchie a risolvere la gestione di questa attività con l'elettrificazione selvaggia delle campane. Un grandissimo patrimonio di conoscenze e abilità manuali, tecniche, musicali, di tradizioni storiche e locali, e anche di beni materiali storico-artistici venne spazzato via con grande leggerezza e irresponsabilità da innumerevoli campanili, presto abbandonati all'incuria e al degrado.

Oggi, che si assiste in varie zone del Paese ad un ritorno di interesse per il recupero dell'arte campanaria, sappiamo che la coesistenza tra elettrificazione delle campane (risparmio economico e facile gestione del programma delle suonate) e suono manuale (conservazione dei saperi, delle tradizioni, del presidio dei campanili per la manutenzione e la vigilanza delle strutture) è possibile e auspicabile. Purtroppo molte conoscenze, capacità e beni sono andati perduti, ma tutto ciò che può essere ancora salvato va affrontato in un piano di recupero e tutela.

A Bagolino il primo tratto di strada di questo percorso tecnico-culturale è stato già percorso con il ripristino del sistema di suono manuale; l'anno scorso infatti sono state rimesse le corde che consentono di suonare le campane a mano, e sono stati organizzati dei concerti campanari tenuti da campanari esperti delle federazioni di Brescia e Bergamo.

Quest'anno, in coincidenza della festività di Cristo Re e della Festa del ringraziamento domenica 22 novembre, la parrocchia di Bagolino organizzerà una giornata campanaria all'insegna del ritorno dei campanari bagossi nel proprio campanile; il concerto di campane diventerà così l'occasione per una vera e propria lezione di tecnica di suono all'ambrosiana, tipico dell'area bresciana e secondo i repertori musicali locali.

Un gruppetto di aspiranti suonatori di campane è già pronto per la prima lezione pratica, ma se ne attendono altri, motivati a capire il mondo campanario, che è complesso e interessante sotto vari aspetti, con risvolti di attrattiva anche per i giovani.

Il programma della giornata è piuttosto vario, e coincide anche con la Festa del Ringraziamento; i dettagli delle manifestazioni sono leggibili nella locandina allegata. Molto interessante e divertente per bambini e ragazzi sarà suonare lo strumento didattico delle campanine bergamasche, messo a disposizione dalla Federazione Campanari Bergamaschi, pertanto i genitori sono invitati ad accompagnare i loro figli all'oratorio di Bagolino per sperimentare l'uso di questo strumento musicale. Nel pomeriggio, dalle ore 15, sarà visitabile la Casa Museo di Habitar in sta terra dove è allestita anche la mostra sulle campane di Bagolino. Per una giornata all'insegna dell'arte campanaria.
                                                                                              

Nelle foto di Luciano Saia:
Il campanile della chiesa di San Giorgio a Bagolino e i campanari bresciani e bergamaschi pronti a suonare le campane di San Giorgio

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