Ristrutturazioni, norme e linee guida
di a.p.

Tecnici ed esperti a confronto a Condino su valorizzazione del paesaggio e trasformazione edilizia in un convegno molto partecipato sia da tecnici che da amministratori locali


Il parterre era qualificato sia politicamente che tecnicamente anche se il maggior numero di adesioni lo si è avuto prima della pausa break.
Stiamo parlando  dell’incontro – tavola rotonda sul tema “Ristrutturazioni” indetto dall’ente Bim del Chiese e dalla  società Dream ospitato ieri mattina presso l’aula consiliare del municipio di Condino.

“Il leitmotiv riguardava principalmente il futuro tra valorizzazione del paesaggio e trasformazione edilizia”  hanno detto sia il presidente dell’ente Bim del Chiese Franco Bazzoli che il vice sindaco di Condino Fabio Bodio.
In sala i sindaci di Valdaone, Roncone, Pieve di Bono e Bondone nonché rappresentanti  sia di Cimego, e Castel  Condino; il presidente del mandamento degli artigiani,  ma anche  rappresentante del comune  di  Storo Narciso Marini.

L’assessore provinciale al Territorio, Enti locali ed edilizia abitativa, Carlo Daldoss, ha parlato circa le nuove linee in materia urbanistica; Giorgio Tecilla, direttore con incarico speciale di supporto alle attività di studio e ricerca in materia di paesaggio per conto della Provincia, si è addentrato su “Strategie per la conservazione e la valorizzazione del paesaggio”, mentre Luigi Scolari, architetto ed esperto di urbanistica della Provincia di Bolzano, si è soffermato circa “Il rapporto tra conservazione e trasformazione in edilizia con  riferimento all’esperienza alto atesina”.

Nel corso della tavola rotonda sono invece intervenute Susanna Serafini, presidente degli Architetti trentini, Valentina Eccher, consigliere dell’Ordine degli ingegneri, e Aldo Motibeller,  quale vice presidente della categoria Artigiani Edili.

Firmino Sordo, storico architetto di Tione, con passato da urbanista doc, nel corso del suo intervento ha  suggerito  “maggior attenzione sulla creatività progettuale”; i colleghi Antonio Armani e Marco Zulberti  nei loro interventi  hanno fatto prevalere sfumature un più severe. Altre  considerazioni emerse: il riuso e ricomposizione e cura del paesaggio e  il colore delle case dove a volte si è  forse esagerato, contrariamente all’Alto Adige, dove a prevalere è in massima parte il bianco. 
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