La Macafana, regina delle polente
di Aldo Pasquazzo

È la delegazione di Cimego a iscrivere per prima il suo nome nell’Albo d’Oro del Festival della polenta, andato in scena nel fine settimana a Storo


La giuria ha stabilito che la polenta Macafana non ha antagoniste. Ieri in occasione della prima edizione del Festival della Polenta è toccato alla delegazione di Cimego essere la prima a iscrivere il proprio nome sull’albo d’oro della manifestazione. Diversa la decisione popolare (che ai fini di classifica contava meno) che ha indicato  quella carbonera, made polentèr di Storo, come la migliore.

Lungo le vie Roma, della Conciliazione e le piazze Unità d’Italia ed Europa c’erano almeno 2000 e più presenze. Poi  una infinità di prodotti legati al mondo contadino e hobbistico  della valle. Anche i bar  hanno fatto il pieno tant’è che era impossibile trovare un posto a sedere. Dal Centrale, Gemma, Raolt, Pergola e Dolce Peccato era un continuo andirivieni di gente.
Il parterre di amministratori e politici era sin troppo ben rappresentato. C’erano i sindaci di Storo, Condino, Castello, Cimego e Brione.  Luca Mezzi per l’ente Bim del Chiese con Lory Cavalli e Stefania Giacometti. Il consigliere provinciale Mario Tonina e la collega Chiara Avanzo.

Al di là dei polenter di valle c’era anche rappresentata la Regione Marche, con Marino Montalbini, di Acervia, che esponeva la sua gamma di prodotti e ricette a base di mais.
“Noi di Brione -  fa sapere Fernando Faccini – proponiamo una polenta di vecchia generazione. Per non sbagliare ci siamo portati a Storo anche la nostra acqua”.

Daniele Bertolini, gestore del Contea di Bolbeno, è assai esplicito. “Bella manifestazione che apre la via al turismo gastronomico. La gente che viene da noi ricerca prodotti e cucina autentica”.
Edoardo Raspelli, conduttore su Rete 4 di “Mela Verde”, da queste parti è di casa. E’ lui con Kesenia Zayna Pedrazzini a presiedere la giuria alla quale c’è pure Giuseppe Casagrande.  “Come da voi -  ha detto Raspelli -  è impossibile trovare polente. Difficile selezionare e giudicare. Ho visto molto bene anche le delegazioni sia di  Praso, Roncone, Bondo e Condino”.

Poi ci sono espositori che hanno rapporto diretto con stalle e allevamenti. E’ il caso della famiglia  Bugna & Cosi e del casato dei Radoani. Da loro c’era la fila non solo per assaggi ma anche per  rifornirsi.
Poi c’è la società agricola Butterini che ha un indirizzo zootecnico accentuato, il miele dei Mora e  una rappresentanza della Associazione tutela del castagno che da tre anni a questa parte ha  intrapreso nel fondovalle del Chiese un’opera di risanamento con risultati molto incoraggianti.  

Diversi anche  gli scultori che sanno lavorare il legno  sia  con scalpelli che con motosega. Non a caso il  primo trofeo “Festival della Polenta” è stato fatto  dai Brugnoni.  Belli anche gli  Spaventapasseri che, come dice Beatrice Mezzi, erano ben  undici e dislocati in zone diverse.  Nicola Zontini, che della Pro loco di Storo è il presidente, avverte: “Un successo simile non era  immaginabile tant’è che  con il “patron”  di Agri ’90, Vigilio Giovanelli, già pensiamo all’edizione prossima”. Poi anche musica e le ripetute esibizioni del coro Valchiese.
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