Bracconiere nella rete della Forestale
di Aldo Pasquazzo
Dopo una serie di appostamenti degli agenti della Forestale è stato individuato un anziano bracconiere di Pieve di Bono che aveva posizionato reti per la cattura di uccelli
L’azione antibracconaggio effettuata dagli uomini della stazione forestale di Pieve di Bono tra il 21 e 22 settembre scorsi andava avanti da almeno due settimane.
Circa la presenza di gatti intrappolati e destinati ad essere poi cucinati gli stessi forestali stanno ridimensionato di molto voci e situazione.
Ma procediamo con ordine. Poco prima dell’abitato di Por custodi e guardacaccia avevano individuato la presenza di reti destinate alla cattura di uccelli vietati. Risultavano dislocate al riparo da occhi indiscreti e in una zona frequentata per lo più da persone a conoscenza del posto.
È stato allora che un pensionato di 75 anni di Pieve di Bono era stato fermato mentre in maniera spedita si apprestava a sbirciare dentro quella ragnatela di spago forse incuriosito da una eventuale presenza di uccelli .
Era da tempo che i berretti verdi avevano individuato quell’appostamento illecito ma non si immaginavano che a gestire il “roccolo” fosse un anziano che poi risultava coltivare anche piantine di marijuana. In quel caso ad intervenire erano stati successivamente i carabinieri di Pieve di Bono che a loro volta lo avevano denunciato.
“Sulla presenza di reti da uccellagione - rassicura il sovrintendente della stazione forestale di Pieve di Bono Aldo Giovanella - già ci stavamo lavorando da giorni tant’è che a turni tenevamo d’occhio la zona. Poi di prima mattina abbiamo scorto la presenza di una sagoma che si stava incamminando verso quella direzione. E’ stato allora che lo abbiamo fermato e chiesto delucidazioni.
Vaghe e traballanti le risposte, tant’è che in circostanze come queste si procede poi a perquisizioni. Rovistando all’interno del suo podere di Pieve di Bono sono saltati fuori circa 150 uccellini pronti per essere spennati e cucinati oltre a gabbie e strumenti da richiamo. A quel punto non c’era poi tanto da nascondere”.