Castello di Serle ricorda don Angelo Zanola
di c.f.

Nel decimo anniversario della sua morte, giovedì 1 ottobre nella chiesa parrocchiale di San Gaetano, mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi, celebrerà una messa in suffragio, uno degli appuntamenti in preparazione dell’arrivo del nuovo parroco


La sera del 1 ottobre 2005 don Angelo Zanola e la sua fedele assistente, la cugina Rina, rientravano nella loro casa dopo l’escursione al monastero di S. Bartolomeo a Serle, richiesta per motivi pastorali dal parroco del paese, don Italo Gorni. Dopo poche ore, don Angelo si addormentava per sempre, chiudendo in cuore la storia dell’antico monastero benedettino, l’asperità della collina, il fresco respiro dei boschi, da cui avevano prelevato profumatissimi ciclamini, i prati con  le doline di Cariadeghe e la cara, indimenticabile contrada di Castello.
E’ rimasto così custode per sempre dell’ultimo incontro con la sua terra natale.

Nel decimo anniversario della morte, questo giovedì 1° ottobre, alle 20, nella chiesa parrocchiale di San Gaetano di Castello di Serle, mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi, celebrerà una messa in suo suffragio.

Angelo Zanola era nato a Castello di Serle il 4 giugno 1928.
A soli nove mesi rimase orfano di padre e la giovane madre, rimasta vedova a soli 26 anni, si prese cura del piccolo, che maturò in giovane età la vocazione per il sacerdozio, sotto la guida di don Vianelli.
Frequentò il seminario diocesano a Botticino, e venne ordinato sacerdote il 19 giugno 1954 nella Cattedrale di Brescia, celebrando poi la prima S. Messa a Mazzano (dove la madre si era trasferita) e a Castello di Serle.

Svolse il suo servizio sacerdotale, sempre seguito dalla presenza della mamma e dall’aiuto fattivo e costante della cugina Rina Zanetti, come Vice Coop. ad Erbanno (1954-1955), a Paderno (1955-1962), a Nave (1962-1067) e come Parroco a Brescia città con la costruzione di S. Maria, Madre  della Chiesa (1967-1977) e a Provaglio d’Iseo (1977-1990), dove la sua amatissima mamma lo lasciò per il cielo.
Questo distacco gli aprì le ali per il Brasile con la presenza generosa della sua saggia e attenta cugina Rina, pronta a condividere con Lui la nuova missione “Ad gentes” della “Fidei donum” a Coronel Murta nella Diocesi di Aracuai, retta  da Mons. Enzo Rinaldini, pure bresciano, in un villaggio poverissimo.
“Laggiù don Angelo era diventato  non solo un esempio e una guida, ma addirittura un mito”come ben afferma il serlese Bernardo Zanola nel suo volume “All’ombra di San Bartolomeo”.  Un mito per la sua particolare attenzione nel formare i giovani, a prendere coscienza della loro identità e responsabilità, un mito per il suo sollecito intervento nel far  costruire l’asilo per 150 piccoli organizzandone la gestione,  sostenuto dalla solidarietà di amici e conoscenti che da Brescia  mandavano container con alimenti e indumenti e con la presenza in loco  di volontari della Val Trompia  per costruzioni, assistenza infermieristica, interventi tecnici e insegnamento scolastico.

Quando, per ragioni di salute, dovette ritornare in diocesi, continuò ad esercitare il suo servizio ministeriale con altrettanta dedizione a Lozio e Villa di Lozio (1996-1997), a Rezzato (1999-2009) e a Botticino (2000- 2005) dove concluse il suo mandato per sempre  il primo ottobre 2005.

La messa di giovedì rientra fra gli appuntamenti organizzati dalle parrocchie serlesi in preparazione per l’arrivo del nuovo parroco, don Giuseppe Farinelli, che farà il suo ingresso sabato 3 ottobre.

Martedì 29, alle 20 è in programma invece una adorazione eucaristica comunitaria nella chiesa parrocchiale di San Pietro a Serle centro.

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