Campo Imperatore, il «Piccolo Tibet» d'Abruzzo
di Sonia Piccoli

Piccolo trekking di quattro giorni in compagnia di Lara, Francesco e Anita, alla ricerca di silenzio e panorami di grande vastità


Possano i viaggiatori trovare la felicità ovunque vadano, e senza sforzo possano realizzare ciò che si sono prefissi. E arrivati a riva sani e salvi possano essi riunirsi con gioia ai loro familiari.

Dalai Lama - 14enne (Jamyang Jamtsho Wangchuk)
dal film "Sette anni in Tibet" di Jean Jacques Annaud



Il nostro trekking inizia dalla Piana di Navallina, altopiano carsico dove viene coltivato ed esportato lo zafferano. Ci troviamo ai piedi del Gran Sasso che, con un giro ad anello, ci alzeremo fino ai 2.912 del suo Corno Grande, passando da Campo Imperatore.

Dalla Piana di Navallina partono tre percorsi di diverse difficoltà, percorribili anche in Mtb e a cavallo. Dopo una chiacchierata con la gente del luogo, ci incamminiamo per Campo Imperatore collegato da una serie di piccole valli che variano dai 2.100 a 1.400 mt per arrivare alla Conca aquilana. Oltre a queste bellezze naturali spiccano anche dei piccoli borghi antichi: Calascio con la sua rocca, Castel del Monte e Santo Stefano di Sessanio. Paesi sospesi nel tempo dove religione, tradizioni e magie si fondono in un tutt'uno.

La piana di Campo Imperatore si chiamava Campo Imperiale, nome attribuito da Federico II di Svevia, e in origine era in parte occupata da un vasto lago paludoso originato dalla lenta scomparsa dei ghiacciai che modellarono queste rocce per milioni di anni. Per via di questa particolare origine, i pendii sono dolci e lo scenario è prettamente alpino. L'altopiano si trova a quasi 1.800 metri d'altitudine e si allunga da nord-ovest verso sud-est per oltre 25 chilometri, con una ampiezza massima di quasi 8 chilometri. Può essere raggiunto anche in auto (per chi avesse problemi fisici e non) da numerose località da entrambi i versanti, teramano e aquilano, grazie alle strade che salgono da Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio, Assergi e Rigopiano.

A Campo Imperatore ci sono due alberghi, uno dei quali racchiude tra le sue mura la vicenda avventurosa di una pagina drammatica della storia recente del nostro paese. Il 3 settembre del 1943, nella camera 201 (oggi la 220) dell'unico albergo allora esistente, venne imprigionato Benito Mussolini. Con un'ardita operazione condotta dai paracadutisti tedeschi su alianti, il 12 settembre egli fu liberato e imbarcato su un piccolo aereo, atterrato con mille difficoltà sul pianoro. 

Campo Imperatore è soprattutto il punto di partenza per emozionanti escursioni verso le vette della catena del Gran Sasso, grazie anche all'appoggio offerto dai due rifugi. Affascinante la loro storia: alla fine dell'Ottocento l'unico modo per salire a Campo Imperatore era quello di prendere il treno per L'Aquila e proseguire fino ad Assergi sulla diligenza tirata da cavalli. Da lì in avanti si doveva proseguire a piedi. Per spezzare la faticosa ed enorme distanza tra Assergi e la vetta, nel 1886 il Cai costruì a Campo Pericoli il primo rifugio, il "Garibaldi" e, nel 1908, il "Duca degli Abruzzi", sulla cresta della Portella.

L'Abruzzo, regione poco valutata dal turismo, è un po' un mondo a parte, dove chi ci vive ha molto rispetto per la natura e tanto amore per i propri luoghi e le proprie tradizioni. Che crede ancora nei valori, non all'apparenza, ma a quelli veri.

Sonia Piccoli - Camminando qua e là

Prendimi per mano
Cammineremo.
Cammineremo soltanto.
Sarà piacevole camminare insieme.
Senza pensare di arrivare da qualche parte.
Cammina in pace. Cammina nella gioia.
Il nostro è un cammino di pace.
Poi impariamo
che non c’è un cammino di pace;
camminare è la pace;
non c’è un cammino di gioia;
camminare è la gioia.
Noi camminiamo per noi stessi.
Noi camminiamo per ognuno
sempre mano nella mano.
Cammina e tocca la pace di ogni istante.
Cammina e tocca la gioia di ogni istante.
Ogni passo è una fresca brezza.
Ogni passo fa sbocciare un fiore sotto i nostri piedi.
Bacia la terra con i tuoi piedi.
Imprimi sulla terra il tuo amore e la tua gioia.
La terra sarà al sicuro
se c’è sicurezza in noi.
 
(Thich Nhat Hanh)
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