Ecco il «Paradiso» dei rocciatori
un Paradiso per gli amanti delle vie attrezzate: ben dodici. Realizzate sulle rocce della sinistra idrografica del torrente Nozza da Alone a Casto, dove possibile godersi anche tranquille passeggiate fra antiche suggestioni.

Sulla strada che da Casto porta ad Alone, dopo circa un chilometro, in un contesto storico e ambientale unico e suggestivo sono state realizzate le ferrate denominate “Casa delle streghe”. Inoltre sono state attrezzate tre palestre di arrampicata di difficoltà variabili.

Il percorso della ferrata è disposto ad anello: si stratta di un agevole itinerario di un’ora e mezza che gira attorno alle rocce e passa accanto al rifugio Paradiso dopo aver condotto i visitatori a curiosare tra le rovine delle antiche fucine e delle calchere che hanno lavorato dal ’400 fino a pochi decenni fa. È composto da tredici tratti indipendenti e allineati, per un totale di 1.700 metri, con 500 metri circa di dislivello. Al termine di ogni tratto è possibile uscire e proseguire il percorso sul sentiero.

Lungo il percorso si attraversano anche due ponti tibetani e con una variante si può transitare nella “Stretta di Luina”. Si tratta di un affascinante canyon scavato dal torrente Nozza, lungo circa 400 metri, in fondo a pareti alte 50 metri e largo in alcuni punti poco più di un metro. Si narrava un tempo che chi entrava qui non ne sarebbe più uscito. Oggi il canyon è attrezzato con cavi di sicurezza e pioli in ferro per appoggiarvi i piedi, mentre sotto scorrono rombanti le acque del torrente a formare gorghi, piscine, cascate e anse da togliere il fiato. Un percorso che ha già richiamato numerosi ed entusiasti escursionisti prima ancora che fosse completato.

Questo «Parco delle Vie Attrezzate» è il frutto di un lavoro durato circa un anno di alcuni amici di Casto appassionati di montagna (Roberto Leali, Angelo e Santo Piccinelli e Ardiccio Carminati), guidati dall’infaticabile vicesindaco Francesco Franzoni.

Per realizzarlo hanno avuto l’appoggio di un esperto alpinista di Agnosine, Ugo Mariani, che li ha bel consigliati e aiutati, visto che su queste pareti ha aperto numerosi vie di arrampicata molto impegnative.

Se la ferrata della “Casa delle streghe” la possono affrontare solo persone esperte (è catalogata come percorso difficile), quella denominata «Ferrata del Drago»  può essere affrontata anche dai ragazzi delle scuole, ovviamente accompagnati da persone esperte. È così chiamata perché passa sotto un antro dove una concrezione calcarea ha la forma di un grosso mostro.

Casto, quindi, amplia notevolmente le possibilità per gli appassionati di arrampicata di mettersi alla prova su nuovi percorsi di roccia in Valle Sabbia. Ma questi percorsi potranno attrarre molti curiosi perché offre la possibilità di riscoprire anche una zona di archeologia industriale da non perdere.

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