Col cappello alpino sul Cammino di Santiago
di Cesare Fumana

L’ha percorso tutto in 30 giorni Gianluca Goffi, alpino valliese della “Monte Suello”, portando orgogliosamente il suo cappello con la penna, e conoscendo tanti nuovi amici che questo fine settimana si ritroveranno tutti insieme a Vallio Terme


«Una bella avventura. Ripartirei ancora domani». Non nasconde la gioia Gianluca Goffi quando racconta del suo recente viaggio lungo il Cammino di Santiago.

Come tanti, anche lui aveva in testa da tanto tempo di fare questo pellegrinaggio e l’occasione gli è capitata quest’anno. Il tutto nasce da una situazione non proprio felice, la perdita del lavoro, ma Gianluca ha colto l’occasione per intraprendere questo viaggio, visto che aveva tempo a disposizione.

Cappello alpino in testa
Ma il suo desiderio era quello di compierlo con il cappello alpino in testa. Eh già, lui alpino verace, suonatore di tromba nella fanfara “Star of Alps” di Villanuova sul Clisi, dopo che la naia l’ha trascorsa a suonare nella Fanfara della Brigata Alpina Tridentina, ha pensato di dedicare questo pellegrinaggio a tutti gli alpini, con un ricordo particolare per quelli “andati avanti”.

«Molti alpini anziani che ho conosciuto, sapendo di questo mio desiderio – ci racconta –, mi dicevano che anche a loro sarebbe piaciuto farlo, ma data l’età non se la sentivano più. Così mi son  detto: lo faccio anche per loro. E immagina che sudate a camminare con il cappello d’estate…».

In effetti, il copricapo di feltro non è certo il più adatto da indossare d’estate. Ma questo ha fatto in modo che Gianluca fosse riconosciuto dagli altri pellegrini. «Mi è capitato di arrivare in un paese e, con mia grande sorpresa di essere chiamato per nome da una persona che aveva sentito parlare di me, dell’alpino pellegrino».

L’alpino sul cammino
Gianluca, valliese trasferito a Gavardo, è partito il 13 luglio, con un volo in aereo da Bergamo a Lourdes. Era sua intenzione fermarsi un giorno nella cittadina francese per visitare il famoso santuario mariano e partire il giorno dopo e iniziare il cammino il 15, giorno del suo 40esimo compleanno. Siccome dei ragazzi che aveva conosciuto in aeroporto stavano organizzando un pullmino da nove posti per andare a St. Jean-Pied-de-Port, ha deciso di aggregarsi anche lui al gruppo. Così il suo cammino ha preso il via il 14 luglio.
La prima tappa, fino a Roncisvalle, con un lungo tratto in salita, è stata particolarmente faticosa.

Il 15, giorno del suo compleanno, ha deciso di offrire una pastasciutta cucinata da lui al gruppo di pellegrini con cui aveva condiviso il cammino e da quel giorno ogni sera, nei diversi ostelli a lui è stato affidato il compito di preparare la cena. La spesa ovviamente veniva divisa, e in molti, specialmente i ragazzi più giovani (tanti i post maturandi incontrati lungo il cammino), hanno gradito sia la cucina sia il risparmio che questa iniziatica comportava.
Così Gianluca è “diventato famoso” fra coloro che in quei giorni percorrevano il cammino per Santiago. «Sono diventato una sorta di “papà del gruppo”, a cui chiedere consiglio per ogni necessità, anche se anch’io, ovviamente, non avevo la risposta per ogni problema o necessità».

Le tappe
Visto il caldo, Gianluca preferiva partire al mattino presto, verso le 5.30 – 6, e percorrere (sempre zaino in spalla) la tappa di circa 30 km prima del sole di mezzogiorno. Ciò gli consentiva di trovare alloggio negli ostelli dei pellegrini, lavare i suoi panni, riposare ed eventualmente visitare il luogo. 

Gli incontri
Naturalmente ciò che resta di questa esperienza, oltre al pellegrinaggio in sé, i paesaggi, i paesi e le città e tutti i bei posti che si visitano, sono anche e soprattutto le tante conoscenze e amicizie nate lungo il cammino.

Hanno suscitato sempre tanto entusiasmo gli incontri con i conterranei bresciani: ad esempio con una ragazza addetta all’accoglienza all’ostello municipale di Logroño; oppure un altro bresciano che gestiva un suo ostello nella zona delle Mesetas (tra Burgos e Leon); e ancora un altro che da volontario per quindici giorni si occupava dell’accoglienza in un ostello dei pellegrini.

E il cappello con la penna non passava certo inosservato agli italiani di ogni regione. Anche un altro ragazzo di Roma negli stessi giorni ha percorso il cammino con il cappello alpino in testa, e venuto a conoscenza di un altro alpino in cammino, quando è stato a Santiago si è messo alla ricerca di Gianluca per fare insieme una foto ricordo.

Non sono mancati poi gli incontri con persone del luogo, specie gli anziani che sono molto gentili con i pellegrini. Come la signora che in un paesino offriva l’acqua ai pellegrini: da lei Gianluca ha saputo che quel giorno, il 25 luglio, festa di Santiago, nel paese successivo c’era una festa e al centro sportivo veniva offerto cinghiale per tutti.

L’arrivo
Gianluca è giunto a Santiago il 12 agosto. È arrivato con altri due ragazzi alle 4 del mattino, perché non era riuscito a trovare alloggio all’ultima tappa (molti pellegrini percorrono solo l’ultimo tratto del cammino, per cui gli ostelli delle ultime tappe erano molto affollati), così hanno deciso di proseguire il cammino fino all’agognata alla meta.
Qui è rimasto fino a ferragosto, partecipando alla messa per i pellegrini nella cattedrale, con il rito del “botafumeiro”, un grande turibolo che percorre tutta la navata della chiesa, diffondendo incenso.
Poi, come molti altre pellegrini, ha proseguito il suo tragitto fino a Finisterre, sull’Atlantico, dove è giunto il 19.

Sull’attestato consegnato ai pellegrini che compiono l’intero tracciato è indicato che il percorso è di 775 km, ma è riferito al tracciato storico. Il percorso compiuto da Gianluca, con alcune divagazioni rispetto a quello storico, è di più di 800 km, a cui vanno aggiunti gli 80 km per giungere a Finisterre.
Davvero un lungo cammino.

Il ritorno
Il rientro è avvenuto con un volo da Madrid, raggiunta da Santiago con un viaggio notturno in pullman, con una giornata a disposizione per fare un giro in città prima del volo della sera.

Tutto questo intrecci di incontri, conoscenze, amicizie hanno lasciato il segno e proprio questo fine settimana una ventina fra amici e amiche conosciuti lungo il cammino si ritroveranno a Vallio Terme ospiti di Gianluca. Sicuramente avranno ancora tante foto da scambiarsi e tanti aneddoti da raccontarsi su questo millenario percorso che, in chi lo compie, lascia una traccia indelebile nella propria vita.

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