Depilazioni intime
di Ubaldo Vallini

Attirati in negozio con varie scuse, spesso dopo preventivi contatti su facebook, le vittime dei presunti abusi subiti nel negozio da parrucchiere di via Capoborgo erano per lo più ragazzini



Altro che illecita attività di estetista. Il negozio di barbiere in via Capoborgo a Gavardo, sarebbe stato chiuso dai carabinieri perchè in cambio del taglio di capelli e della messa in piega venivano richieste prestazioni sessuali

«Il negozio rimarrà chiuso per il sequestro del locale per illecita attività di estetista. Mi scuso con tutti voi. Chiarisco con la legge e ritorno». 
Con queste parole affidate al suo profilo facebook il titolare di "Stile Uomo", un gavardese di 40 anni, aveva motivato i sigilli apposti dai carabineeri al suo negozio.

Nei giorni successivi, il 40enne ha ricevuto una lunga serie di messaggi di solidarietà da parte di clienti e amici che se la prendevano con le forze dell'ordine per l'eccessiva severità del provvedimento, con commenti anche pesanti che, c'è da esserne sicuri, in queste ore un po' alla volta spariranno dal popolare network.

Come anche noi di Vallesabbianews avevamo supposto, infatti, sembra siano ben altre le cause che hanno spinto i carabinieri al sequestro del locale.
Il condizionale è d'obbligo, perchè gli inquirenti mantengono il riserbo più stretto.

Fatto sta che all'interno del negozio di parrucchiere, qualche cliente, anche giovanissimo, avrebbe fornito prestazioni sessuali in cambio di un taglio o di una messa in piega.
Per questi fatti il titolare sarebbe indagato e le circostanze sarebbero ben supportate da elementi probatori ben precisi, come testimonianze rese in caserma e anche immagini riprese da telecamere a circuito chiuso, piazzate di nascosto all'interno del locale di parrucchiere dai carabinieri gavardesi agli ordini del maresciallo Francesco Santonicola, che hanno condotto le indagini su ordine del magistrato Ambrogio Cassiani.

La sospensione dell'attività ed il sequestro dell'immobile tornerebbe utile agli inquirenti per ulteriori accertamenti.

----------------------------------------------
Aggiornamento ore 12

Non ci piace sbattere i mostri in prima pagina.
La testimonianza resa anche alla nostra redazione (oltre che ai carabinieri) da una delle mamme coinvolte in questa brutta storia, descrive però una vicenda torbida nella quale le vittime sono ragazzini minorenni adescati anche via Internet.

Alle perplessità di alcuni genitori, veniva spesso anteposto il fatto che i ragazzini frequentrassero i locali del parrucchiere in gruppo.
Poi però arrivavano le proposte come quelle della depilazione intima... e il resto.

«Mi è parso sospetto che la proposta di sottoporsi ad una depilazione intima arrivasse ad un ragazzino minorenne, senza dire nulla ai suoi genitori, con l'aggiunta di "non dirlo alla mamma, i genitori non capiscono" e cose di questo genere. Così mi sono rivolta ai carabinieri - ci ha detto la mamma -. Po ho saputo che altri genitori hanno fatto altrettanto».

«Le indagini sono andate avanti tutta l'estate e ci è parso di vivere in un incubo - ha aggiunto -. So già che per noi e per le altre famiglie coinvolte sarà necessario tanto tempo per provare a porre rimedio a questo dramma. Spero però che almeno dal punto di vista giudiziario si faccia alla svelta».


150911_via_capoborgo.jpg