Trasporti Almici, il declino
di Ubaldo Vallini

La Almici, storica ditta di trasporti vobarnese, dopo un tentativo di risanamento da parte della ditta Pellegrini prima e della New Bus Company poi, è stata in via definita riconsegnata al curatore fallimentare


Ne abbiamo parlato con Stefano Vassalini, l’imprenditore che insieme a Michele Laffranchi ha datto il via all'operazione che con la New Bus Company ha provato per un anno a risollevare le sorti della storica azienda di trasporti.
Un anno difficile, funestato anche dalla scomparsa prematura di Arturo Almici che aveva ereditato l'azienda di famiglia da papà Lorenzo, per tutti Tony Almici.

Cosa è successo?
«Diciamo che ci sono state delle divergenze col curatore fallimentare, che a nostro parere non ha fatto poi molto per aiutare l’azienda a risollevarsi» ci dice Stefano.

Che velocemente ci spiega: «Quando abbiamo preso la Almici in affitto dal curatore, l’azienda aveva 2,5 milioni di fatturato. Nel corso dell’anno, però, ci sono stati alcuni fatti che erano tutti da valutare: la Regione Lombardia ha limato un milione di euro del suo contributo sui trasporti; la Sia per la quale effettuavamo il servizio di linea ha riorganizzato al risparmio i suoi impegni e la moda “pedibus” ci ha fatto perdere le commesse del trasporto degli studenti in tre Comuni».

«A queste condizioni, per poter continuare, era necessario rivalutare anche il nostro impegno in termini di affitto dell'azienda, ma il curatore ci ha detto di no – prosegue Stefano -. Così abbiamo tenuto duro fino alla fine dello scorso mese di giugno, quando scadevano i nostri contratti per il trasporto pubblico, poi abbiamo riconsegnato l’azienda.
Ci abbiamo provato insomma, intendevamo andare avanti, ma a nuove condizioni e non è stato possibile ottenere: il curatore ha preferito vendere la società “a pezzi” nel tentativo di realizzare di più.
Mi risulta però che non ci sia riuscito, e intanto l’azienda è andata persa».

E ora?
«Dal primo luglio una decina di autisti, rimasti ormai senza lavoro, si sono organizzati in cooperativa e gestiscono 5 autobus che subappaltano alla Sia le linee Bione-Brescia e Vestone-Brescia».

La Almici degli anni migliori vantava decine di pullman sempre efficienti ed oltre ai servizi di linea gestiva il trasporto turistico in collaborazione con aziende di tutta Italia e con le agenzie più prestigiose d’Europa, come Trafalgar e Gta.
Il vecchio Tony, che nell’immediato dopoguerra aveva cominciato adattando alcuni camioncini lasciati dagli alleati adibendoli a trasporto pubblico, si rivolterà nella tomba. E non solo lui.

.in foto: Stefano Vassalini e Michele Laffranchi all'inizio della loro avventura.


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