Sp 31, pochi giorni all'apertura
di Cesare Fumana

Ci vorranno ancora una decina di giorni e il tratto di strada fra Agnosine e la rotonda per Bione sarà nuovamente aperta al traffico, dopo un consistente intervento di consolidamento di un versante franoso


Mancano ormai pochi giorni per la riapertura della strada provinciale 31 ad Agnosine, chiusa al transito dal novembre scorso nel tratto dalla frazione Villa fino alla rotonda con la Provinciale 79 Lumezzane-Valsabbia.
Ieri è stato posato il primo strato di asfalto grosso; il tempo di realizzare gli scoli per l’acqua e fra una settimana, al massimo dieci giorni, verrà posato il tappeto di l’asfalto fine. Solo allora – fanno sapere dal municipio – la strada sarà riaperta.

Giusto in tempo per l’avvio dell’anno scolastico, che permetterà di nuovo agli autobus della Sia e allo scuolabus di transitare di nuovo per quella via.
Sono stati principalmente gli studenti e i mezzi pesanti a subire i maggiori disagi della chiusura della strada, con i mezzi per il trasporto scolastico costretti a deviare per i Fondi di Agnosine.

È quasi un anno che quel tratto della provinciale è chiuso. Una chiusura dovuta a un fronte franoso di notevole rischio ed entità che ha costretto il sindaco Giorgio Bontempi ad emettere un’ordinanza di chiusura e poi ad effettuare i lavori di messa in sicurezza e di ripristino della viabilità.

«Più volte la strada in quel tratto aveva avuto dei cedimenti – riferisce il primo cittadino di Agnosine – e nel corso degli anni l’unico intervento realizzato dalla Provincia è stato quello di riasfaltare per livellare la carreggiata. Inoltre, più volte ho chiesto alla Provincia di effettuare delle indagine geologiche per capire l’origine di questi cedimenti, ma non sono mai stati fatti. Allora ci siamo mossi noi come Comune. Abbiamo incaricato il geologo Conti che ha individuato dapprima la condotta rotta delle fognature che provengono da S. Andrea, poi a 19 metri di profondità un fiume sotterraneo».

Capita la causa, bisognava intervenire, ma prima di tutto prevenire eventuali incidenti causati da improvvisi cedimenti della strada, con il divieto di transito. Un divieto che ha provocato inevitabilmente dei malumori fra la popolazione, anche se le auto avevano a disposizione la strada alternativa che da Villa porta a Sant’Andrea e che sbuca sulla Sp 79.

«Capisco il disagio per la popolazione
– continua Bontempi –, ma credo di aver fatto la cosa giusta ed evitato delle disgrazie. Vi immaginate cosa sarebbe successo se la strada avesse ceduto mentre transitava un autobus di studenti o lo scuolabus? Inoltre il geologo ci ha detto che in caso di evento franoso, era probabile che sarebbe sceso anche il versante a monte, fino alla strada provinciale per Lumezzane. Per questo motivo abbiamo preferito effettuare questo intervento di prevenzione per evitare eventuali danni».

L’intervento è stato inizialmente di 300 mila euro, 247 mila dei quali finanziati dalla Regione per interventi urgenti per eventi franosi. Il resto suddiviso fra Provincia, Comune e A2A che è intervenuta per riparare le fognature e per realizzare il bypass per l’acquedotto di Bione, che prende acqua da Agnosine.
Dopo qualche mese dall’inizio dei lavori, è stato rilevato che il fronte franoso proseguiva per un altro centinaio di metri, così sono stati necessari altri 70 mila euro, suddivisi sempre fra Comune, Provincia e A2A.

Il lavoro di consolidamento del versante è stato realizzato con palificazioni e terre armate, interventi di drenaggio e la posa di reti paramassi.
Questi lavori si sono conclusi ancora tre mesi fa. I ritardi sono dovuti alla sistemazione delle reti tecnologiche da parte di A2A, che ha terminato i lavori in questi giorni. Ora manca solo l’ultimo strato di asfalto fine perché la strada ritorni nuovamente transitabile.
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