L'ippovia «azzoppata»
di enneci

Il percorso dedicato a cavalli e cavalieri, nato per collegare il Garda con il Tonale, risulta impraticabile per delle interruzioni nella zona dell’alta Valsabbia. Una grande delusione per gli amanti delle escursioni a cavallo e fra chi aveva creduto all’iniziativa


Nel 2008 le pagine di Vallesabbianews salutavano l’inaugurazione dell’ippovia che, nella mente degli ideatori, avrebbe dovuto collegare il Garda con il Tonale passando dalla Valle Sabbia.

Oggi riportiamo l’amarezza degli operatori turistici che sull’ippovia facevano affidamento per incrementare il proprio volume d’affari fornendo ai clienti un modello di turismo eco-sostenibile.

In particolare Giovanni Zambiasi, titolare della scuderia “Castello” di Gaino lamenta “l’impossibilità di percorrere  l’ippovia a causa di interruzioni presenti sul tracciato”.

Zambiasi racconta di “catene e filo elettrificato a delimitazione di un’area in località “Carpenee” nel comune di Treviso Bresciano e di una sbarra sul percorso realizzato per aggirare la paleofrana tra Idro e Lavenone”.

Questi “ostacoli” al passaggio dei cavalli hanno costretto gli operatori del settore ad annullare vari tour che avevano già raccolto adesioni da parte di turisti stranieri.

La mancata partenza dei cavalli e dei cavalieri ha causato danni agli operatori turistici della Valle Sabbia come alla trattoria “La Sosta” di Nozza, dove le comitive avrebbero dovuto soggiornare durante la notte, oppure trattorie, bar in cui rifocillarsi.

I cavalieri, dal canto loro, sono rimasti delusi per aver dovuto rinunciare ad una cavalcata lungo i sentieri e le montagne della Valle Sabbia.
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