Bambini e stress da rientro
di Giuseppe Maiolo

Tutti sanno che ci vogliono alcuni giorni per riprendere, per tornare a fare le cose di prima con la stessa partecipazione o, meglio ancora, con soddisfazione. Se questo capita agli adulti, figuriamoci ai bambini


Lo stress da rientro
è qualcosa che conoscono tutti. Non riguarda solo le code in autostrada o la ripresa delle normali occupazioni, del lavoro o della vita quotidiana, interessa soprattutto un riadattamento ai ritmi di vita che sono diversi da quelli tenuti in vacanza. Tutti lo sanno che ci vogliono alcuni giorni per riprendere, per tornare a fare le cose di prima con la stessa partecipazione o, meglio ancora, con soddisfazione. Tutti sanno che, se possibile, è necessario riprendere le proprie occupazioni con gradualità, e accettare che nei primi tempi vi siano manifestazioni varie che possono andar dalla facile irritabilità ad una stanchezza superiore alla norma, ma anche disturbi del sonno e dell’appetito. Tutti segnali che siamo entrati nella fase di ri-adattamento.

Se questo capita agli adulti, figuriamoci ai bambini. Lo stress, che è una risposta fisiologica dell’organismo, riguarda anche loro che sono per natura abitudinari. Solitamente i più piccoli non amano cambiare i ritmi di vita, i luoghi, le situazioni e prediligono le consuetudini e i riferimenti stabili. Compito infatti dell’adulto attento ai suoi doveri educativi è proprio quello di assicurare la regolarità della vita di un bambino. Durante i mesi estivi e più ancora nel corso delle vacanze al mare o in montagna, di solito si allentano le regole e si concede di più all’improvvisazione del momento. Anche ai piccoli viene concesso più tempo per stare in piedi la sera, l’ora del pranzo o della cena è variabile, i giochi e le trasgressioni prevalgono sui doveri. Insomma tutto è diverso nei mesi estivi. Più spensierato e più libero.

Tornare alla routine, allora non è per nulla facile. Dire arrivederci agli amici fatti in montagna o a casa dei nonni, separarsi dalle attività piacevoli per tornare ai doveri quotidiani, può creare non pochi disagi. I genitori farebbero bene a prestare attenzione ai sintomi e quelle piccole necessità che aiutano i figli a ritrovare il loro equilibrio. Ad esempio una certa difficoltà a prender sonno la sera o l’incapacità di star fermi, così come inappetenza e agitazione motoria, noia e facile irritabilità, sono i segnali tipici dello stress da rientro.

Bisognerà allora aiutare il bambino a passare gradualmente dalla vacanza alla vita di tutti i giorni. Può servire far presente quanto è utile la routine riprendendo a fare insieme a loro con regolarità le attività di prima. Utile sarà trovare il tempo durante la giornata che mamma e papà continuino a trovare il tempo per fare dei giochi insieme e non vi sia il passaggio repentino agli impegni della scuola. Aiutarli a riprendere la regolarità dei pasti significa introdurre di nuovo orari stabili per la  
colazione, il pranzo e la cena, da fare seduti a tavola con calma.

Il tempo da dedicare ai compiti  va ripristinato e con gradualità aumentato per far sì che il bambino si abitui un po’ alla volta a quelli che saranno i tempi scolastici. Preparare i più piccoli all’inizio imminente della scuola vuol dire parlare con loro dell’importanza di essa presentandola nei suoi aspetti positivi come quello di apprendere cose nuove e ritrovare amici e insegnanti lasciati alcuni mesi prima. Andare insieme a loro a fare acquisti per la scuola potrebbe servire per coinvolgerli nei preparativi che necessitano. Infine, per superare i disagi dello stress da rientro, è utile alternare in maniera equilibrata attività fisica e mentale, ovvero movimento e lettura.

Giuseppe Maiolo
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