A cena con i matti di Salò
di red.

Anche una “Cena di Natale” fra le iniziative che l’Unit operativa di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano ha messo in campo perch la struttura venga considerata sempre meno come un “ghetto”.

Anche una “Cena di Natale”, tradizione ormai consolidata, fra le iniziative che l’Unità operativa di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano ha messo in campo per favorire il giusto scambio di impressioni e di opinioni fra gli ospiti della Comunità protetta di Salò e quanti hanno contribuito a renderla sempre meno un “ghetto”. All’appuntamento che si è consumato alcuni giorni fa nei locali dell’ospedale di Salò, si sono presentati come sempre in molti. Fra questi i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle associazioni di volontariato e degli enti pubblici, oltre che dell’azienda ospedaliera stessa, primo fra tutti l’uscente direttore generale Mauro Borelli. A reggere il filo del confronto-incontro il responsabile dell’Unità di psichiatria dott. Luigi Nobili ed il collega Ambrogio Barco, psicologo.

L’apertura dell’Unità all’esterno ha le caratteristiche della “vela-terapia”, per la quale hanno contribuito in molti a partire dal senatore Franco Tirelli per arrivare alle Cantine Scolari che hanno messo a disposizione anche il vino per il varo di Hyak, la barca scuola. Un lungo percorso che è passato per i circoli vela di Gargnano e di Toscolano Maderno, oltre che per la Canottieri di Salò. Ma ci sono da menzionare anche gli immancabili Alpini, l’Associazione Aia, gli amministratori comunali e della Comunità montana, i numerosissimi volontari che non fanno mai mancare il loro rassicurante sostegno.

Non solo vela, ma anche educatori sul territorio, organizzazione di gite socializzanti, inserimento lavorativo, “gruppo cucina” e “gruppo artistico” che ha dato vita ad un’interessantissima e preziosa esposizione di quadri e di statuette in gesso per il presepe, realizzate e decorate a mano, la cui vendita serve a sostenere le varie iniziative. “Auguro tutti i presenti, a partire dai pazienti, un 2008 ancora più felice di quello che è stato il 2007” ha detto, e si è meritato tutti gli applausi, il dottor Nobili.

Sono una dozzina i pazienti attualmente ospiti nella Comunità protetta di Salò. altri 20 stanno in quella di Lonato. L'unità Operativa del dottor Nobili si occupa però anche di quei pazienti che riescono più o meno facilmente ad affrontare la vita a contatto con gli altri: sono 2.500 persone, nel territorio gestito dall’Aod.
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