Fu per un anno presidente del Mantova Calcio
di val.

Si stava recando in Trentino per affari, l'imprenditore 74enne che si è schiantato sotto la "Pavone" nella notte fra sabato e domenica



Se l’è visto arrivare dritto addosso e non ha potuto fare nulla per evitare l’impatto, frontale e violentissimo.
La Mercedes Classe E si è infilata sotto la motrice Iveco Stralis senza accennare alla minima frenata o cambio di traiettoria ed è rimbalzata all’indietro di una ventina di metri, ruotando su se stessa di quasi 180 gradi.
Sono arrivati veloci i mezzi di soccorso, ma per l’uomo all’interno della berlina tedesca ormai non c’era più niente da fare.

E’ morto così Paolo Artioli
, imprenditore 74enne di origini mantovane.
Morto sul colpo, nonostante l’abitacolo della robusta Mercedes sia rimasto pressoché integro.
L’incidente è avvenuto poco prima delle 4 nella notte fra domenica e lunedì, all’interno della galleria Pavone, fra l’uscita di Carpeneda e quella di Sabbio Chiese lungo la Variante alla 237 del Caffaro, la principale arteria valsabbia.

La Pavone, che permette al traffico di superare d’un balzo l’omonima frazione di Sabbio Chiese, per chi sale in direzione del Trentino, in quel punto disegna una lunga ed ampia curva a destra.
Un malore, oppure un colpo di sonno: fatto sta che la Mercedes ha allargato la traiettoria fino a trovarsi sull’opposta corsia di marcia.

Sul posto è intervenuta per prima l’Infermierizzata di Valtenesi Soccorso da Barghe e gli operatori hanno estratto il 74enne dall’abitacolo tentando il tutto per tutto per rianimarlo.
Poi sono arrivati i volontari di Pronto Emergenza da Odolo e la Medicalizzata, i Vigili del Fuoco da Salò e da Vestone per mettere in sicurezza i mezzi coinvolti nello scontro, la Stradale salodiana per i rilievi, ma la presenza del medico rianimatore a quel punto è servita solo a certificare il decesso dell’uomo.

La salma è stata ricomposta all’obitorio dell’ospedale di Gavardo, dove sono arrivati anche i familiari: da Desenzano, dove la coppia abitava, è salita l’attuale moglie, una brasiliana di 44 anni; da Mantova due dei tre figli di primo letto, increduli per quello che era successo al padre.

Illeso il camionista, un 57enne di Pieve di Bono che poco prima era partito da Bagolino, dove aveva caricato il “bilico” della Saad, un’azienda di trasporti con sede a Baitoni, di bottiglie di acqua Maniva.
Lunghe e assai difficoltose le operazioni di sgombero dei mezzi e di pulizia della strada, che è stata riaperta alle 7:30, col traffico che nel frattempo è stato deviato sulla “vecchia” Sp IV.

Paolo Artioli stava percorrendo la Valle Sabbia
con l’intenzione di recarsi in Trentino per affari.
Era un imprenditore piuttosto noto. Per una breve parentesi, fra il 1982 e il 1983 era stato anche presidente del Mantova Calcio.

Alla fine del secolo scorso era stato implicato insieme ad altri imprenditori mantovani in un’inchiesta della Guardia di Finanza di Salerno per il fallimento della Copmes Sud, società del settore alimentare di cui era presidente: truffa ai danni dello Stato era stata l’accusa.
Il processo non ha fatto in tempo a superare i diversi gradi di giudizio, arrivando così alla prescrizione.


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