Ecco il nuovo ostello di Ponte Caffaro
di Ubaldo Vallini

E' stato presentato sabato scorso alla presenza degli amministratori locali e di numerosi curiosi. Non sarà però operativo prima del prossimo anno



«Fa piacere proprio oggi, il giorno dedicato a san Giacomo, protettore dei pellegrini, inaugurare una struttura come questa».

Nelle parole di don Eugenio Panelli il senso di un’operazione come quella che ha portato alla costruzione del nuovo ostello della gioventù di Ponte Caffaro, coi pellegrini da accogliere che sono i moderni turisti, attenti alla possibilità di fare sport, di avvicinarsi alla cultura dei luoghi, di muoversi in un ambiente dalle interessanti peculiarità naturalistiche, com’è quello del lago e attorno al lago d’Idro, magari senza spendere cifre esorbitanti.

E chi meglio della piccola Sofia, coi suoi sei anni, per dare l’inaugurale taglio ad una realtà che proprio al futuro si rivolge?
Sei camere perfettamente arredate per un totale di 24 posti letto, ciascuna col suo bagno, più spazi di utilizzo comune.
A separare l’ostello dal lago solo un praticello e la ciclabile, collegata con quella da poco realizzata ad anello a Ponte Caffaro, ma anche con quella del Trentino, che promette pedalate sicure e ben gestite praticamente fino in Austria.

Ad intervenire all’aperitivo in musica organizzato per presentare la struttura
il sindaco di Bagolino, Gianluca Dagani, che ha ricordato come questo investimento sia stato reso possibile dall’accordo siglato con la Regione Lombardia per la messa in sicurezza del lago, che aveva previsto delle opere compensative capaci di rilanciare l’area dal punto di vista turistico, come anche i collegamenti ciclopedonali con San Giacomo, la nuova sede della Proloco di Caffaro che funge anche da Ufficio turistico, una ricerca ambientale e storica.

La sinergia attorno al lago, però, quando Anfo e Idro si sono sfilati dall'accordo, è stata possibile solo con Lavenone, sabato rappresentato dal suo sindaco Claudio Zambelli: «Lavenone che il suo ostello l’ha presentato qualche mese e che ora spera di poter risolvere i problemi burocratici che ci permetteranno di affidarlo ad un’associazione del territorio» ha detto il primo cittadino.

Convitato di pietra, appunto, questo accordo.
Non se n’è curato Giovanmaria Flocchini, presidente della Comunità montana: «Chi arriva sul territorio non si cura di queste polemiche – ha detto -. La cosa importante è che tutti si lavori per un progetto comune che è la valorizzazione del territorio e la riapertura della Rocca d’Anfo, prevista entro la prima metà di agosto, ne sarà esempio».

Fra gli interventi quello del presidente dell’Agenzia turistica valsabbina Dario Giacomini, che ha ricordato come l’ente che presiede sia sempre pronto a supportare i vari Uffici turistici.

Quanto all’ostello: un sito online, percorsi, mappe interconnesse con i sistemi di navigazione per strade e mulattiere, materiale promozionale di carta, in foto, video e online (www.eridio.it), tutto è pronto ed è stato presentato da Elisa Carturan e dai suoi dello Studio Forst, che ci hanno lavorato a lungo.

Tuttavia, «non ce la facciamo ad aprire quest’anno»
ha detto Giuliano Beltrami, a nome della coop trentina che in questi giorni ha vinto l’appalto per la sua gestione.
Lo stesso Beltrami ha auspicato che, risolte tutte le tensioni politico amministrative che da troppo tempo impediscono un cambio di marcia attorno al lago, si possa poi passare a costituire un “Distretto del lago d‘Idro”, che coinvolga tutti quanti, anche le realtà trentine che vi si affacciano.


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