Sferra un pugno all'autista del bus e lo stende
di val.

Protagonista dell'episodio di inaudita violenza un ragazzino di 14 anni, che poi si è dileguato in auto col padre. I carabinieri li hanno rintracciati poco dopo.
• Aggiornamento ore 18.50



Il pugno in faccia all'autista della Sia, un 53enne residente a Idro, è stato sferrato poco prima delle 14 alla fermata Sia di Ponte Nuovo a Vobarno, ma ha avuto un prologo qualche chilometro prima, a Vestone, quando il ragazzino è salito sul bus che si sarebbe poi diretto ai Tormini.

Non si sa bene il perchè, ma ad un certo punto il 14enne, che a quanto pare era pure munito di biglietto, ha preso ad insultare l'autista per una presunta violenza subita.
Inveiva tanto che ad un certo punto l'uomo ha deciso di chiamare i carabinieri, mentre il ragazzino decideva di informare il padre di quello che stava accadendo.

Secondo una prima ricostruzione, alla fermata di Vobarno i due sono scesi e ad attenderli c'era papà che avrebbe cominciato a sua volta ad inveire contro l'autista: «Tu le mani addosso a mio figlio non le metti».
E l'altro: «Io non ho messo le mani addosso a nessuno».
E via dicendo, con i passanti che si mettevano di mezzo per separare i due, fino a quando dall'adulto vestonese è partito un calcio in direzione dell'autista.

Non si sa come e se la pedata abbia colpito il bersaglio, si sa che a quel punto da più lontano il ragazzino ha preso la rincorsa ed ha sferrato un pugno in faccia al malcapitato autista della Sia, rompendogli pure gli occhiali e ferendolo sopra al naso.
Quello è finito a terra, privo di conoscenza.

Vista la mal parata i due, padre e figlio, si sono dileguati in auto.
Sul posto, negli attimi immediatamente successivi, sono intervenuti gli agenti della Locale di Vobarno che hanno subito allertato i soccorsi e avvisato i carabinieri fornendo loro il numero di targa della Ford con cui i due erano scappati.

In codice rosso, ci ha messo più di mezz'ora l'ambulanza ad arrivare.
E non perchè venisse da lontano, visto che sono arrivati i volontari dell'Anc di Roè, la cui sede dista una manciata di chilometri.
A quanto pare il ritardo era dovuto alla chiamata che si è "incastrata" nel rimpallo fra "112 - Soreu di Bergamo - sede volontari" che costituisce i nuovi protocolli dell'emergenza e che a quanto pare ancora non hanno trovato il modo giusto di funzionare.
Di più ancora ci ha messo la medicalizzata.

Per fortuna l'autista si è poi ripreso ed è stato possibile ricoverarlo al pronto soccorso di Gavardo con codice giallo.

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Aggiornamento ore 18:50

I due sono stati presto rintracciati dai carabinieri, il chiarimento è avvenuto in caserma, concluso con una denuncia a piede libero a carico del ragazzino.

Secondo una ricostruzione più accurata, il battibecco sull'autobus sarebbe iniziato quando il ragazzino si è rifiutato di vidimare il biglietto e poi di sedersi.
Nessuno dei testimoni avrebbe confermato che l'autista gli ha effettivamente messo le mani addosso, gesto che il ragazzino si sarebbe inventato di sana pianta per avere il genitore dalla sua.

val.


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