Morgan in ritardo, Vasco che canticchia...
di Davide Vedovelli

Piccole riflessioni di calde notti estive su semidei della musica e tacita accettazione di noi italiani

Ero in vacanza, quattro giorni al mare, e non sono riuscito a seguire personalmente il concerto di Morgan al Vittoriale. Quando la mattina leggo le recensioni sui quotidiani mi arrabbio, poi ci ridacchio sopra, poi mi arrabbio nuovamente.
Queste caldi notti Valsabbine che rendono difficile il sonno mi hanno portato ad alcune riflessioni che mi va di condividere con voi.

Se avete un appuntamento di lavoro, o semplicemente andate dal parrucchiere, e vi capita di rimanere fuori dal negozio per un'ora e quaranta perchè il parrucchiere non si presenta come reagite? E se quando arriva vi fa pure la battutina pigliandovi per i fondelli?

Bhe... l'atteggiamento di Morgan che è arrivato un'ora e quaranta in riardo al suo concerto, ansimante, e ha esordito con “vi chiamate spettatori... perchè aspettate” è davvero inqualificabile. E' segno di mancanza di rispetto ed intelligenza, per un artista talentuoso che il talento lo sta buttando via. La cosa che mi preoccupa è che ad alcuni va bene, che altri lo giustificano, e solo perchè è famoso, perchè “fa il personaggio” e quindi può permettersi tutto.

Può permettersi di non essere professionale, di mettere in scena una pagliacciata ed essere profumatamente pagato, di prendere in giro il pubblico ed i dipendenti del Vittoriale, che probabilmente saranno dovuti restare fino ad un'ora improbabile al lavoro e chissà...magari la mattina dopo si saranno dovuti anche alzare presto..ma tutto questo non interessa a chi è abituato ad essere riverito, a non avere ne regole ne orari in virtù di chissà quale licenza artistica che lui stesso si è attribuito.

Questo però è colpa nostra... siamo noi che perdoniamo tutto e tutto concediamo ad alcuni personaggi in virtù del fatto che sono famosi, conosciuti, che stanno in TV e quini semi dei.
Mi sembra che manchi spirito critico nel confronto degli artisti, e questo non fa bene ne a noi ne a loro. Permettiamo a Morgan di comportarsi in questo modo, a Vasco Rossi di appoggiarsi al microfono e accennare qualche parola facendo poi cantare il pubblico perchè manco sta in piedi o riesce ad articolare le parole, ma anche a De Gregori di pubblicare dischi con canzoni che non utilizzerei nemmeno per sigla di cartoni animati e mai, dico mai, che il pubblico provi a dirgli qualche cosa.

Paura? Riverenza? Sudditanza? Non lo so, sta di fatto che una volta non era così, e in altri contesti non è così nemmeno ai giorni nostri.
Quando Battiato negli anni '80, e stiamo parlando di uno tra gli artisti più interessanti viventi oggi in Italia, proponeva musica “troppo sperimentale” veniva preso a pomodorate (come successe all'auditorium di Vestone, così mi è stato raccontato da un caro amico).

Se un cantante lirico durante un'opera entra in ritardo o stecca viene sonoramente fischiato, se un violinista sbaglia durante l'esecuzione di un brano di musica classica non la passa liscia. Insomma, viene richiesta serietà e professionalità da un pubblico pagante e giustamente esigente.
Questo però non succede nella musica pop e sopratutto non succede quando un cantante diventa “televisivo” e mediatico.

Questa mancanza di capacità critica mi fa paura, e credo porti ad un impoverimento culturale, o quantomeno musicale, perchè autorizza cantanti e musicisti a sentirsi liberi di fare e dire qualsiasi cazzata gli passi per la testa perchè, citando Guccini “il pubblico è ammaestrato e non gli fa paura”.
A cominciare da noi giornalisti musicali che troppe volte, pur di avere un'intervista, non andiamo oltre all'elogio accomodante e compiacente (e allora vedo Vincenzo Mollica mettere sullo stesso piano Al Bano, De Andrè, Nek e Ligabue) o Fabio Fazio trasformare in agnelli alcuni sciacalli dell'economia... ma forse hanno ragione loro.

Fabio Fazio ha una fila interminabile di ospiti disposti a qualsiasi cosa pur di farsi intervistare, Vincenzo Mollica sembrare l'ufficio stampa di tutti quelli che gli passano davanti ed avere uno spazio fisso si Rai 1. Non lo so... ma a voi che ne pensate?

Spero che questo caldo passi e si ricominci a dormire, così anche queste riflessioni, senza ne pretese ne importanza, lasciano il posto a pensieri più importanti. 
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