Cronache marine revolution
di Ezio Gamberini

Dopo sei lustri su e giù per l’Adriatico, da Lignano Sabbiadoro a Cesenatico, e gli ultimi tre anni sulla riviera ligure di ponente, quest’anno abbiamo deciso di trascorrere la nostra settimana di mare in terra toscana, tra grandi pinete e una lussureggiante vegetazione che permette di rilassarsi completamente


La camera non è ancora pronta, allora facciamo due passi e passiamo accanto al tavolo di un bar in cui sono seduti quattro anziani che discutono garbatamente. Intercetto la frase di uno di loro che dice agli altri: “…il mio armadio è scevro da scheletri, e ora vi spiego perché!”. Resto sbigottito. Mamma mia, che terminologia; siamo proprio nella patria della lingua italiana! Darei un occhio della testa per fermarmi ad ascoltare i loro discorsi, ma dobbiamo andare.

Via, subito in spiaggia, bella, larga e con bagni spaziosi, elegantissima, con l’incantevole visione delle Alpi Apuane che svettano dietro gli ombrelloni aperti. In cielo sfreccia un piper (chissà perché quando un aereo è più piccolo di un boeing e viaggia sotto i diecimila metri, per me è sempre un piper) con attaccato uno striscione gigante: “Vero, io e te liberi di sognare. Beppe”. E se invece ci fosse scritto: “Scemo chi legge” o “W la Juve” o viva qualsiasi altra cosa che vi passa per la testa, non sarebbe molto più divertente?

Una mamma sulla spiaggia dice accorata al suo bambino: “Non bagnarti!”. Signora, ma è deficiente? Per fare in modo che suo figlio non si bagni, lo dovrebbe portare a Canazei, o sull’Himalaya. Non ricordo che mia madre mi abbia mai raccomandato di “non sudare!”, quando, da ragazzino, partivo alle due di pomeriggio per andare a giocare a pallone all’oratorio, fino alle otto di sera. Quando tornavo, mi dava un’occhiata, e mi rinfrescava in base al mio stato (leggera sciacquatina sul lavandino se lievemente sudato, oppure decisa strigliata in vasca se indiscutibilmente “putrido”).

Alcuni ragazzi in parte a noi “invadono” buona parte del nostro spazio, con i loro lettini. A noi non danno alcun fastidio, ma quando passa, il proprietario li fa spostare. Vorrei dire di lasciare stare, che facciano pure; è già tanto se non ci mandano a quel paese. Credo che i ragazzi nati negli anni ’80 e ’90 siano i primi, dopo secoli, che nella loro vita staranno peggio delle generazioni che li hanno preceduti. E considero che non ne abbiamo colpa.

Al mattino la colazione mi riserva una fantastica sorpresa: tra le innumerevoli leccornie sistemate sul buffet (dal dolce al salato, salumi, formaggi, brioches…) osservo incredulo un cilindro dorato formato da otto mitici formaggini. Sarà per i più piccoli? E chi se ne frega, ne prendo uno e me lo spalmo sul panino: fantastico! Non resisto e ne prendo un altro, però nascondo la carta, perché ho paura di fare brutta figura con le cameriere…

Il pomeriggio, in spiaggia, una signora accanto ai nostri lettini ci dice: “Non avete visto Buffon?” Eccolo! Il portierone della Juventus e della Nazionale è con il suo piccolino, ma quella che è insieme non è la Seredova, né la D’amico, la nuova fiamma ( i gossip sono gentilmente offerti, gratis, dalle vicine di ombrellone…). No, svelato l’inghippo, si tratta della sorella.

La cosa si ripeterà il pomeriggio successivo, così a sera ho inviato un messaggio ai nostri figlioli: “Ciao ragazzi, anche oggi pomeriggio Buffon è stato assediato da decine di ragazzi che lo attendevano sulla spiaggia, dopo aver fatto il bagno con il suo piccolino. A vostra madre e a me, invece, nessuno ci ha c..ato, così abbiamo potuto riposare indisturbati sotto l’ombrellone, fortunelli che siamo!”.

Quanti chilometri avremo fatto in questa vacanza? Camminiamo al mattino, il pomeriggio e anche la sera. Sul lungomare notiamo un cartellone pubblicitario davvero strano:

“27/28 giugno a **** sul Mare – SAGRA DELLA TRIPPA”.

Non ci stupiremo perciò se, per esempio, in futuro a Bagolino potremo partecipare alla “Festa della Bottarga”, o a Capovalle al “Palio delle Sardine”, oppure a Bione al “Festival del Pesce Spada” o a Vestone alla “Rassegna della Spigola”.

Altra stranezza: sul cruscotto posteriore di una macchina parcheggiata sul lungomare, c’è un vistoso messaggio: “Nella storia non si è mai visto un marito ucciso mentre lavava i piatti”.

Una mattina, terminata la colazione e raggiunta la spiaggia, mi batto la mano sulla fronte: “Accidenti, ho lasciato in camera, sulla scrivania….”. “Cosa – mi chiede Grazia – L’i-pod, l’ebook reader?”. “Si, si, ma c’è altro - le rispondo preoccupatissimo – Su torniamo indietro, e se la cameriera si frega il sacchetto di caramelle che ho comprato ieri sera alle bancarelle?

I giorni trascorrono alla velocità della luce.

Venerdì sera, alle ore 18 e 29 squilla il telefono. E’ un collega, il quale cortesemente m’informa che manca un minuto alla fine della giornata e settimana lavorativa:

Le tue ferie sono finite, mentre le mie inizieranno fra un minuto”.

Maledetto, ma si può rovinare così il venerdì sera, sabato e domenica che ancora intendevo godermi, prima di riprendere il lavoro lunedì mattina? Ma come gli sarà venuta, questa idea balzana? Mhhhh, ora ricordo, vent’anni prima un suo collega aveva fatto lo stesso scherzo a lui… Ah, ora ricordo… ero stato io! Eh, la vendetta è un piatto che si consuma freddo.

E il ricordo più bello di questa settimana? Il riposo, le camminate, le magnifiche pinete, il mare e il cibo incantevoli? Macchè!

Le magnifiche pietruzze colorate che abbiamo raccolto sulla spiaggia. Alla fine non ho saputo resistere, e dopo tre giorni di sofferenza ho contagiato anche Grazia: piatte o a forma di mandorla, rotonde come dei bottoncini, oppure panciute, e le più giovani squadrate o con spigoli appena accennati, viola con striature verdi, rosse con venature bianche, ocra, brune, bordò, azzurrine, nere, oppure di un bianco accecante; per fortuna ho cominciato soltanto al quarto giorno, perché altrimenti ne avrei portata a casa una camionata. Al famoso mercato del mercoledì abbiamo acquistato una bella boccia di cristallo, che sistemerò accanto al grande vaso che custodisce le mie mille biglie di vetro, e lo riempiremo con le pietruzze, dopo averle ricoperte con una vernicetta trasparente, così potremo godercele ogni volta che lo desideriamo. E guardandole, ci sembrerà di camminare sulla riva del mare.

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