Cavaliere con la Penna
di Aldo Pasquazzo

Il "vecio" Ferruccio Marini, classe 1920, di Darzo, è stato insignito dell’onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica


Per consegnargli il prestigioso riconoscimento, lo stato maggiore Ana ha riunito qualche giorno fa nella sua Darzo i propri vertici, per una riunione di direttivo allargato.

Per l’occasione, il presidente Maurizio Pinamonti ha fatto intendere che assieme al capo zona bresciano Giacomo Capellini stanno attendendo di conoscere se, in occasione del Pellegrinaggio in Adamello del prossimo 25 luglio, oltre al cardinale Re, ci sarà anche il capo dello stato Sergio Mattarella.
«Sono stati avviati i dovuti contatti tra le due segreterie, quella Ana e quella del Quirinale, una risposta arriverà a breve» ha sintetizzato Pinamonti.

Si è poi parlato del raduno di Protezione Civile,
cantieri Emilia e della forza dell’Associazione, nella quale a fine 2014 i soci alpini erano 283.422, gli aggregati 75.052 e gli aiutanti 1.576.
Oltre a tante Penne nere c’erano anche il nuovo governo comunale: dal sindaco Luca Turinelli ai componenti della maggioranza, vale a dire Cavalli, Giacometti, Rasi, Butchiewietz, i due Marini. C’erano l’arciprete decano don Andrea Fava ed il collega Enrico Pret, sacerdote di Pejo e cappellano degli Alpini.

Ad organizzare e gestire l’avvenimento il capogruppo locale Elvio Giacometti e i consiglieri zonali Domenico Ferrari e Dario Pelizzari, mentre a vivacizzare la giornata ci hanno pensato lo strumentista Stefano Bordiga ed il neo costituito Gruppo musicale Val Daone.

Il “vecio” Ferruccio Marini non è solo il nonno di Darzo, ma da qualche giorno a questa parte è pure Cavaliere al merito della Repubblica.
E’ stato lui a costituire a suo tempo in quel di Darzo la sezione Ana.

Uomo di indiscussa generosità, si è fatto da solo anche professionalmente, tanto che dalla bocca del suo forno, assieme al compianto fratello Sandro, ha fatto uscire pane e focacce per più generazioni di darzesi.
Ha ricoperto incarichi nella Rurale e nell’Asuc, tra i donatori di sangue ed è stato consigliere comunale.

«Uomo tutto di un pezzo, che ha saputo fare aggregazione» suggerisce Monica Sighele, responsabile provinciale dei giovani Ana.

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