Nuovo percorso nel fondovalle
di val.

Prendere due piccioni con una fava: quando si può lo si deve fare, ancor di più se la “fava” in questione è rappresentata da denari pubblici. In questo caso è così e i due “piccioni” saranno i condotti della rete fognaria di valle e una pista ciclabile.


Prendere due piccioni con una fava: quando si può lo si deve fare, ancor di più se la “fava” in questione è rappresentata da denari pubblici. In questo caso è così e i due “piccioni” saranno i condotti della rete fognaria di valle e qualche cosa che ci passerà sopra, una pista ciclabile.
Questa almeno è l’intenzione degli amministratori provinciali e valsabbini.

Ma andiamo con ordine.
Sono numerose le piste ciclabili realizzate in questi utlimi anni e che partendo dalla città si ramificano per raggiungere varie località periferiche della provincia bresciana. Vie dedicate alle due ruote a pedali, e anche alle passeggiate a piedi, che danno vita ad una vera e propria rete.

Dotare di questi percorsi ecologici le zone montuose o le strette valli
, come lo è spesso quella solcata dal fiume Chiese, è però impresa difficile, soprattutto assai dispendiosa.
Dev’essere per quallo che attualmente nella Valle Sabbia “storica” (a nord di Roè Volciano) esistono dei percorsi ciclabili solo su alcune strade secondarie che però sono aperte anche al transito dei veicoli, ad esempio quello che costeggia la sponda orientale del lago d’Idro da Pieve a Vesta, o altri tratti nei centri limitrofi.

Chi vuol pedalare in Valle Sabbia, insomma, lo deve fare con le ruote artigliate, affrontando spettacolari ma tortuosi ed impegnativi sentieri di montagna.
Con le ruote “strette” l’unica alternativa è quella di “pipparsi” gli scarichi delle auto.

Ed ecco l’idea, che per la verità non è proprio nuova: visto che si sta procedendo alla realizzazione di una nuova rete fognaria che da Ponte Caffaro intende raggiungere Sabbio Chiese, e che costeggerà grosso modo il fiume “di casa”, perché non realizzare sopra questo condotto una pista ciclabile.

Di questo progetto si è interessata la Comunità Montana di Valle Sabbia
che coprirà parte delle spese, in collaborazione con due assessorati della Provincia: quello ai trasporti e quello ai lavori pubblici.

“La pista avrà una larghezza che varierà tra i due e due metri e mezzo. Servirà sia come pista ciclabile, ma verrà buona anche per le passeggiate a piedi – ci ha detto Ermano Pasini, il presidente della Comunità montana -. Il primo tratto costeggerà la sponda occidentale del lago d’Idro, da Ponte Caffaro, passando per Anfo fino a Idro”.

“In questo modo sarà possibile raggiungere in bicicletta il Trentino
e collegarsi alle piste ciclabili che arrivano fino a Storo”. I lavori relativi al collettore fognario saranno realizzati dall’Ato e assommano a circa 6 milioni di euro.

“Per la pista ciclabile verrà aggiunto un altro milione – ci ha detto Pasini -. Parte in carico alla Provincia e parte alla Comunità montana di Valle Sabbia”.