I 90 anni degli Alpini di Sopraponte
di Cesare Fumana

Questo fine settimana le Penne nere soprapontine festeggiano l’importante anniversario con una “tre giorni alpina” che intende ricordare anche il 60° della chiesetta di Monte Magno e il centenario della Grande Guerra


Sarà un fine settimana “alpino”
quello che inizia oggi a Sopraponte, frazione di Gavardo. Il locale gruppo Alpini, infatti, festeggia una triplice ricorrenza: il novantesimo di fondazione, il sessantesimo dell'inaugurazione della chiesetta alpina di Monte Magno e il centenario dell'inizio della Prima guerra mondiale.

È una storia gloriosa quella delle Penne nere di Sopraponte, uno dei gruppi più attivi della sezione “Monte Suello” di Salò.
Il sodalizio, attualmente guidato da Pietro Neboli, conta un centinaio di soci alpini, 15 amici e 6 aiutanti.  
La chiesetta di Monte Magno, in paese conosciuta come la “Chiesina degli Alpini”, ha visto in passato numerosi raduni alpini della “Monte Suello”, complice la presenza dell'allora parroco e cappellano degli Alpini don Antonio Andreassi, figura emblematica delle Penne nere di Sopraponte. Fu lui a volerne la costruzione e i suoi alpini in poco tempo gliela costruirono.

Per questo importante anniversario gli Alpini hanno organizzato tre giorni di festa. Si comincia questo venerdì sera alle 20.30 in piazza San Lorenzo con il concerto della fanfara alpina “Valchiese”, dedicato al centenario della Grande Guerra (in caso di maltempo nella chiesa parrocchiale).

Sabato la manifestazione si svolgerà in Monte Magno con il ritrovo degli Alpini alle 16.30 presso la Baita; alle 17.15 l'alzabandiera, la sfilata fino alla Chiesina degli Alpini accompagnati dalla banda di Sopraponte dove sarà posto un omaggio floreale al monumento ai Caduti Alpini. Alle 18 sarà celebrata la messa. Seguirà un rinfresco presso la colonia e l'intrattenimento della banda.

Domenica si torna in paese con una sfilata che partirà dal Ponte dei Marinai fino in piazza Pasini per alzabandiera la deposizione di una corona al monumento ai Caduti; si proseguirà poi fino alla chiesa parrocchiale per la messa. Alle 12.30 il pranzo ufficiale presso la Baita di Monte Magno.

«Quando nel lontano 1925 i “veci Alpini”, tornati miracolosamente vivi dalla Grande Guerra, pensavo a fondare il nostro gruppo  - scrive il capogruppo Pietro Neboli nell’opuscolo pubblicato per l’occasione – si respirava ancora l'aria densa e cupa del primo conflitto mondiale, di cui ricorre proprio in questi giorni il centesimo anno dall'inizio e si viveva ancora la carestia post-bellica come se non bastassero le difficoltà materiali solite del tempo.
Probabilmente il primo capogruppo Angelo Borra e dopo di lui Luigi Bianchini non si ponevano interrogativi su quello che sarebbe stato il futuro del Gruppo Alpini di Sopraponte, ma avevano un intento chiaro e preciso di trasmettere ai posteri uno stato d'animo temprato dai drammi vissuti in trincea, trasformato dalle sofferenze in uno spirito di amicizia, di disponibilità, di fede e coraggio».  

Possiamo ben dire che questi “valori alpini” le Penne nere soprapontine li hanno vissuti e portati avanti fino ad oggi.

Dopo questi primi due capigruppo,
nel 1953 fu eletto Aldo Moro; nel 1964 gli succedette Gregorio Savoldi che rimase alla guida fino al 1997 quando gli subentrò Ezio Savoldi, rimasto in carica fino al 2012 quando gli è succeduto Pietro Neboli.

Tutti gli ultimi quattro capigruppo, tuttora in vita, hanno lasciato la loro testimonianza scritta su un bel libretto che raccoglie la storia di questi primi 90 anni del gruppo.  
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