Disastro aereo al Gaver, per finta
di Ubaldo Vallini

Grande esercitazione al Gaver per le specializzazioni impegnate nel soccorrere persone in montagna. Avanti a tutte il Soccorso Alpino



Collisione in volo fra due piccoli aerei sui cieli del Gaver.
Due gli occupanti per ciascun velivolo, che pare siano riusciti a lanciarsi prima dell’impatto col suolo. I rottami sono sparsi su un territorio di circa 6mila ettari di montagna e pascoli: da Malga Laione alla Piana di Bruffione, alla Conca della Misa, passando per la Piana del Gaver.
Una delle due scatole nere alla fine è stata localizzata e ritrovata nella Forra di Valle Dorizzo.

Naturalmente tutto per finta.

E’ lo scenario catastrofico sul quale si sono trovati ieri ad esercitarsi duecento uomini, in gran parte appartenenti alla V delegazione Bresciana del Cnsas, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino.

Con loro il Sagf
(Soccorso Alpino della Guardia di Finanza), la Protezione civile di diversi paesi della Provincia di Brescia e dell’Ana Monte Suello, una cinquantina di unità cinofile nella configurazione uomo-cane, il fondamentale apporto dei Gruppi locali di supporto, da Bagolino e Ponte Caffaro, per la logistica.

E i gestori delle attività ricettive del Gaver: Stefano, Gianluca, Maurizio... che hanno supportato e sopportato il gran movimento di uomini e di mezzi per l’intera giornata.

A piedi, con i fuoristrada o sull’elicottero della Elimast giunto apposta dalla Valle Camonica, uomini e cani hanno setacciato il territorio rinvenendo ancora in vita tre dei piloti, mentre uno era deceduto.
Non si sono fatti mancare nemmeno l’emergenza nell’emergenza: un rocciatore in difficoltà che è stato presto raggiunto e salvato.

Per l’occasione è stata anche testata una termocamera di produzione bulgara in grado di individuare le fonti di calore a 3/400 metri di distanza, anche di giorno.
L’hanno provata con successo dopo aver semisepolto una “cavia” nella neve, ancora presente nei canaloni esposti al nord.

L’esercitazione è giunta al termine di un percorso formativo rivolto ai tecnici di ricerca, ma esteso anche alle diverse specializzazioni impegnate in ambiente alpino.


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