Oggi le gare nel Golfo
Nella giornata di oggi la Società Canottieri Garda di Salò organizza il «Natale del canottaggio». Manifestazione promozionale dello sport della voga, riservata alle categorie Allievi, Cadetti, Ragazzi, Juniores e Senior.

Nella giornata di oggi la Società Canottieri Garda di Salò organizza il «Natale del canottaggio». La manifestazione promozionale dello sport della voga, riservata alle categorie Allievi, Cadetti, Ragazzi, Juniores e Senior, assegnerà il Trofeo Salvadori - Fonderia Regali. Le gare si disputeranno nelle acque del Golfo, sulla distanza dei 500 metri.
La suggestiva ambientazione e l’atmosfera natalizia del lungolago contribuiranno a rendere ancora più spettacolare l’evento, di per sé già accattivante per le prove riservate all'otto, nonché dalla presenza di vogatori stranieri.
Dopo la felice esperienza del 2006 (vale a dire il «gemellaggio» con una rappresentanza del Nord Europa), quest’anno parteciperanno infatti un atleta finlandese, cinque atlete tedesche, una francese, una neozelandese, una inglese e una albanese.

LA REGATA di Salò vuole ricordare gli «Agonali» del passato. Il Golfo, al riparo dai venti e dalle onde, era il miglior campo di gara in Italia. Anche un personaggio come Gabriele D'Annunzio rimase affascinato dalle competizioni, tanto da divenire un assiduo spettatore e un appassionato sostenitore.

AI CANOTTIERI del Garda il Vate scrisse: «Il giorno che io ebbi la ventura di passare con voi è tra i più luminosi della mia convalescenza. Oggi di una pala di remo salodiano faccio i fusti delle mie penne: e le mie penne sono più che mai ansiose del folle volo».
Preso dall'entusiasmo, il poeta suggerì di sostituire la parola regate con l'espressione «Agonali del remo», mettendo in palio una preziosa coppa d'argento massiccio, denominata Coppa del liutaio.
Diventò anche il promotore, dandosi da fare nell’esortare gli atleti delle varie società italiane a partecipare. Salò si trasformò in un banco di prova selettivo, attirando sempre un folto pubblico. Ma nel 1967 la Federazione si orientò verso campi di gara più sicuri, dove non ci fossero battelli e motoscafi, spostandosi su piccoli laghi e bacini artificiali.

di Sergio Zanca da Bresciaoggi
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